“Artigiano del gioiello”, così lo stesso Gerardo Sacco si definisce.
Nato negli anni bui della seconda guerra mondiale, Sacco si innamorò prestissimo dell’artigianato d’oro, dando il suo contributo in un piccolo laboratorio orafo a Crotone, sua terra natia. Si specializza e si migliora per poi ritornare nella sua città ed aprire così, nel 1969, la sua ditta.
Ne fa di strada e di esperienze la ditta Sacco e di certo non mancano i magnifici feedback; riceve consensi dall’Italia ma anche dai paesi esteri e le sue creazioni diventano protagoniste in importanti eventi tra Bruxelles, Lisbona, Copenaghen e Madrid.
Le lavorazioni delle culture passate, l’amore per l’arte magnogreca e la tradizione dei contadini mediterranei fanno da guida e da ispirazione nel suo eccellente lavoro di progettazione e creazione orafa. Tra le onorificenze riconosciute non può mancare la conquista del 1° premio alla Mostra dell’Artigianato Orafo di Firenze e l’Oscar dell’Artigianato alla Mostra di Sanremo.
Ma l’azienda tutta color oro ed argento si mette sempre in gioco, e così la Gerardo Sacco inizia a collaborare con prestigiose produzioni cinematografiche, televisive e teatrali, basti citare “Piccolo mondo antico” (2000), “Orgoglio” (2004), “La freccia nera” (2006), “Io e Napoleone” (1994), “Amleto” (1990), “I promessi sposi” (2010), “Domenica In” ed altro ancora.
I gioielli Sacco hanno saputo soddisfare i gusti e le esigenze delle grandi donne dello spettacolo, così anche le intramontabili dive, iniziando da Liz Taylore e proseguendo con Isabella Rossellini, Elena Sofia Ricci e Monica Bellucci, si sono fatte incantare dalla capacità artistica Sacco nell'esaltare la propria femminilità.
Giungendo ai giorni nostri, è doveroso ricordare come Gerardo Sacco è stato uno degli attesissimi protagonisti dell’ultimo Taormina Film Festival, ricevendo il premio per i suoi 50 anni di carriera, grazie alla realizzazione di diverse creazioni per numerosi eventi televisivi.