Molto dubbia!
Invece si parte bene. L'Uomo Ragno che si vede sullo schermo è assolutamente fantastico e così simile all'originale che molti fan in sala eruttano con applausi e in "oooohhh" meravigliati tipo i pastorelli di Fatima. Tutto sembra andare per il verso giusto e, ad un certo punto, il tremito della forza si reprime e un altro bisogno impellente mi costringe ad una piccola pausa di pochi minuti al bagno. "Tanto mi perdo la scena del diploma e, quando torno, si riparte con l'azione" Mi dico. Al rientro in sala, però, il clima di festa che aveva caratterizzato i primi 10, 15 minuti sembra essere sparito e al suo posto c'è un silenzio tombale e imbarazzato. Per qualche momento credo di aver sbagliato film ma purtroppo quelli sullo schermo sono Peter e Gwen. Il problema è che ora sul grande schermo ora non c'è più Spider-man ma una puntata brutta di Dawson Creek.
Per di più mooolto lunga!
Parte, quindi, l'estenuante maratona di "chi se ne frega" che tutte le scene di Peter in borghese. In un crescendo di depressione possiamo vedere il nostro beniamino avere le visioni, divenire uno Stalker, venire lasciato da Gwen, nello stesso momento in cui la voleva lasciare lui, e via così per decine di minuti, mentre l'adrenalina si placa e non rimane che sonnecchiare. Però anche i nostri sogni sono pervasi da un senso di inadeguatezza.
Volete una prova?
Guardate queste capigliature!
Mentre queste dovute e necessarie critiche al film si accavallano nel mio cervello, sullo schermo ci vengono presentati ed inseriti le due aggiunte principali. Da una parte abbiamo il nemico principale, Electro, che nonostante tutti i cambiamenti non mi dispiace. Nel film è stato reso un personaggio tragicomico, a tratti penoso, ma sicuramente ben lontano dal tizio senza scrupoli a cui siamo abituati.Nei pochi momenti in cui Gwen e Peter non la fanno da padrone, ecco comparire questo sfigatone con il riportone, con la casa tappezzata di fotografie di Spider-Man ed un origine da supercriminale degna del migliore "Batman e Robin". Ben presto, però, appare evidente che nonostante tutto il suo potere e il suo nome nella locandina la sua funzione è un po' quella del gorilla, del bestione che fa fracasso e che alla fine se le prende sempre.
Che bastava davvero poco!
Ma altri misteri aleggiano intorno al casting di questo film. Durante la proiezione compaiono, infatti, degli strani camei e dei personaggi che non mi sarei aspettato. Come la bellissima Felicia che oltre all'avvenenza non ha altre motivazioni per comparire o come il Dottor Ashley Kafka che tutti ricordano come un bel donnino e che, invece, qui è diventato il professor Bikermayer di Fantozzi.Alla fine, quindi, molta dell'euforia che doveva esserci per questo film viene spazzata via, bombardata da un continuo sfoggio scene toccanti, strani accenti ed improbabili situazioni. Come, ad esempio, Richard Parker che, a fine anni novanta, manda un video via wifi da un portatile sopra un aereo che sta precipitando...
... in fiamme!
L'unico e vero punto di forza di questo film rimane, quindi, uno Spider-man come non lo avevamo mai visto, che finalmente diventa paragonabile alla sua versione cartacea. Vederlo agire, svolazzare e quant'altro era una gioia per gli occhi e anche se, per assistere a tale spettacolo, abbiamo dovuto sorbirci un ora e mezza di patemi ed un Rhino allucinante....
...ne valeva la pena...
Credo!