Fin dall'inizio appare ben fatto, ben orchestrato e che va subito a colpire nel punto giusto. Il suo punto forza sta nel non avere punti di forza. Non c'è troppa azione, non ci sono troppi dialoghi ma un giusto mix, che non annoia e non rende scialba la trama. Sicuramente i combattimenti sono veramente, ma veramente, ben strutturati. Il gioco di squadra che creano veterani come l'Uomo Ghiaccio, Colosso e Shadow Cat insieme alle New entry come Alfiere, Sun-Spot e Warpath viene reso unico ed emozionante dalle abilità di Blink, una teleporta nata con l'era di apocalisse. L'orgasmo visivo che si prova nel vedere questi portali comparire e dare una prospettiva diversa al semplice scambio di mazzate ti lascia a bocca aperta a ciappar le mosche per minuti interi. A questo va aggiunto l'utilizzo delle Sentinelle. Quelle del passato sono semplici giocattoli, plasticoni destinati a durare pochissimo, ma quelle del futuro sono mostruosamente fantastiche. Il loro design le rende impressionanti da vedere ma sono sopratutto i loro poteri a renderle...
..uno dei punti focali di questa storia.
Come i combattimenti spaccano anche il racconto del futuro che vuole salvarsi attraverso il passato ha un che di epico. Avevo letto il fumetto di Claremont tempo fa e seppur le differenze siano decisamente evidenti, rimane chiara l'atmosfera che il fumetto voleva trasmettere. Nel film viene mostrata magistralmente la disperazione di chi chiede aiuto e combatte per una flebile speranza mentre tutto è appeso ad un filo, l'apatia di chi ha perso ormai la fiducia nel prossimo e nei suoi sogni di pace e la cecità di chi crede di lottare per la sua gente e che in realtà lotta per placare la propria paura e la propria rabbia. In questo contesto, il film, si aggiudica una marea di punti. Oltre, infatti, ad una bella trama, riesce a far interagire ottimamente tutti i personaggi, dando ad ognuno la sua importanza e il suo valore. Al centro di tutto, ancora una volta, c'è Wolverine che si fa carico di fare da ponte fra passato e presente senza prendere però troppa luce e senza influire più di tanto nelle situazioni. Da parte mia avrei voluto vedere l'artigliato fare una bella battaglia contro le sentinelle ma, forse, è stato meglio lasciare ad altri il ruolo di protagonisti. In questo modo l'attenzione era rivolta più alla storia che non al solito artigliato di turno. Il ruolo primario, a volerlo cercare, è stato lasciato a Raven, Magneto e Xavier. La prima è la causa stessa del futuro distopico e gli altri due, come al solito, si contendono la sua anima spingendola in una direzione o in un altra. Inutile dire che questo strano rapporto sempre sul filo del burrascoso e dell'amicizia prende buona parte dei dialoghi. Nonostante abbia trovato alcune parti melense e la voce di Xavier con il ciuffone particolarmente piagnucolosa bisogna ammettere che i loro confronti erano particolarmente toccanti e andavano, per una volta, a pizzicare le giuste corde. Anche il ruolo dell'antagonista era decisamente ben interpretato. Il Bolivar Trask di questo film insegue il suo sogno di un umanità unità nella lotta ai mutanti, nel peggiore dei modi possibili. Un misto fra un uomo d'affari e un filantropo con l'hobby della vivisezione che nel doppiaggio italiano perde molto del suo "fascino"...
...del resto la voce di Tyrion ha sempre il suo perchè.
Insomma su tutta la linea si tratta di un successo,una vera ed autentica figata, impossibile da perdersi e impossibile da critica... un momento però, per criticare si trova sempre qualcosa. Piccole inezie, piccole cose che però giustamente si devono far notare. Per esempio perchè Kitty Pride aveva quel potere temporale?? dove l'avrebbe trovato? E per dirne una sul suo ruolo nel film. Ho una parte importantissima? quale? quella della tizia inginocchiata sui ceci, e non far altro per tutto il film? Sei una grande.E se Kitty Pride, per quanto una delizia per gli occhi, poteva essere sostituita con un cartonato, un altro personaggio ha indossato l'irrequieto ruolo di "Simpaticone? perchè mai?": Quicksilver. Io non so se avete presente il Pietro Maximoff dei fumetti, ma vi posso assicurare che il ruolo di burlone se lo gioca con Ciclope. Quindi vedere questo ragazzino, vestito in un modo indefinibile, tutto faccette e ghigni che non sta serio, nemmeno per un paio di secondi, può lasciare qualche dubbio. Ad onor del vero c'è da dire che avevano avvisato che la versione di Quicksilver sarebbe stata decisamente diversa dalla canonica e, del resto, Wolverine lo dice che nel futuro, Pietro, è una persona completamente diversa. Oltretutto, a volerlo difendere ancora, ci regala una delle scene più belle di tutto il film....
A voler trovare poi altri difetti. Si potrebbe parlare della tecnologia usata nel film, difficilmente trovabile negli anni settata, e di tante altre cose ma in realtà sarebbe come andare a trovare il pelo nell'uovo. Abbiamo davanti uno di quei rari casi in cui un film sui supereroi diventa qualcosa di più, sfonda i soliti canoni e si presenta come un opera profonda e drammatica. Per carità stiamo sempre parlando di gente in costume e con poteri impossibili ma, in fondo in fondo, quello che trasmettono sono concetti attuali e per nulla atipici. Il mio giudizio finale, quindi, è alto. Singer ha fatto un buon lavoro creando un film che può rivaleggiare con i suoi concorrenti moderni. Ovviamente dati i personaggi e le atmosfere non si può fare il paragone con gli Avengers o con Batman, ad esempio, ma ritroviamo il livello di quelle produzioni che stanno cominciando a considerare i film sui supereroi qualcosa di più della solita tamarrata. Il fumetto, del resto, è pur sempre un arte e nel corso degli ultimi cinquanta anni ne sono state create di storie degne di essere raccontate. Quindi scegliendo quella bella storia di Claremont, che oltretutto era presente nel film, è stato fatto un grande passo verso una migliore qualità. Possiamo solo sperare che anche il prossimo film, diretto sempre da Singer, possa essere all'altezza. La scena finale del giovane apocalisse con i quatto cavalieri sullo sfondo, mi da già una buona sensazione.