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L'asciugatrice - parte 2

Da Slela
Prevedo che questa cosa perdurerà nel tempo, iniziamo quindi ufficialmente questa nuova soap.
La parte 1, di ieri, qui.
Ieri sera percorro quindi i pochi metri che mi separano da casa di mio cognato e consorte, e suono il campanello.
Chi mi apre? Mia figlia!
E tu cosa ci fai qui?
Era andata a giocare con la sua cuginetta (soprannominata godzilla).
Inizio a rivestirla per portarla a casa.
Intanto si affaccia mio cognato e inizio a sporgere le mie lamentele, gentilmente e col sorriso sulle labbra.
Lui, che conta come il due di picche, urla alla moglie: "vedi che fa casino, l'avevo detto, non attacchiamola più di notte". Poi prende e se ne va, a portare l'auto in garage.
Intanto la moglie spettegola beatamente al telefono, vede che non me ne vado, e chiude la comunicazione molto controvoglia.
Riespongo le mie richieste. E sul suo viso compare l'espressione "ecco ci risiamo sta scassamaroni rompe un'altra volta".
Dice che se esce dalla fascia verde paga di più.
Suggerisco che magari, iniziando alle 19 o sforando di solo mezz'ora alle 18.30, tra lavatrice e asciugatrice si finisce a mezzanotte, 00.30 al massimo, che è sempre e comunque meglio delle 2 di mattina.
Lei dice che comunque non è tutti giorni, e io dico che invece lavoro tutti i giorni, ho bisogno di dormire, e anche i gemelli che sono piccoli hanno bisogno di dormire, cerchiamo di trovare una soluzione.
Quindi lei inizia a urlare ai figli di andare a fare i compiti. Ho capito di essere stata congedata e me ne vado.
Sono stata gentile, ho chiesto perfavore. Vediamo se ripaga.
Altrimenti sono pronta a dar battaglia.
Al prossimo bucato l'ardua sentenza.

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