Diciamolo subito: l'asino in questione è quello immortalato nell'ultima scena del film "Te la do io la zebra".
A proposito, il film, presentato lunedì scorso in anteprima nel cortile interno del Palazzo delle Orsoline, è andato benissimo non solo per il folto pubblico ma, e questo per Fidenza è una novità, anche per la critica, almeno quella scritta, unitariamente positiva.
Bene, ritorniamo all'asino.
Quello in questione è un asinello cresciuto nel giardino di una casa colonica della prima campagna fidentina.
Amatissimo come uno di famiglia, coccolato e viziato come nessun altro animale della fattoria, l'asino ama viaggiare in macchina - un fuoristrada per lui adattato - con la testa fuori dal finestrino, lingua penzolante e il pelo scompigliato dal vento.
Si sa, le strade di campagna sono strette e così l'altro giorno all'imbrunire quello con il camioncino del latte, sorpassando, si avvicina troppo e stacca di netto la testa dell'asino.
Questa è la storia che semplicemente riportiamo conquistati dal fascino dell'immaginario che scivola nella realtà e la realtà nell'immaginario.
(cp)
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