Le vite nei film sono perfette, dice quello. Belle o brutte ma perfette, specificava sempre quello di prima.
Le nostra, invece, sono tristi, infelici; cerchiamo modelli di ispirazioni, qualche briciolo di speranza, che ci illuda che in realtà possiamo far meglio, nei mondi più disparati: letteratura, spettacolo, musica, cinema, cartoni animati. Eppure continuiamo ad avere un non so ché di grigio, quasi come se mancasse ancora un anno al 1954, anno della prima trasmissione a colori via etere. Vorremmo essere come loro, quelli dello schermo (che sia cinema o televisione), belli, affascinanti, pieni di soldi (raramente un protagonista di un film è brutto e soprattutto poveraccio), con una bella donna al nostro fianco; riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati e avere il lieto fine, coscienti del fatto che comunque la finiremo come Fantozzi.Quanti di noi hanno provato a mettere in pratica gli insegnamenti dei film? Già immagino la scena: «Allenati e un giorno sarai un campione», dicono, ed ecco il flashforward che ci porta a 20 anni dopo, quando il campione di turno sta per battere la palla decisiva che assegnerà il titolo di miglior squadra della galassia; quindi ecco che ci provi, ti alleni, sudi, fatichi e la finisci come un qualsiasi giocatore della Leva calcistica del '68, appendendo le scarpe a qualche tipo di muro per poi ridere dentro un bar; e ancora, «L'importante è essere sicuro di te, vai e la rimorchi» e dopo un approccio sconclusionato, tra musica e luci da discoteca, ecco i due - bellissimi, ovviamente - protagonisti a letto; "Dai se ce l'ha fatta lui perché io non posso, perché, proprio io, dovrei fallire miseramente??", quindi vai, sei sicuro di te, sì, è il tuo momento! Invece ti ritrovi a casa a farti un pippone inimmaginabile su Megan Fox. Anche io son inciampato in questi scherzi del mondo, magari prima di andare a letto, mi costruisco film su come sarà la mia vita (su quella passato, sappiamo tutti quanti che faranno un super colossal hollywoodiano) futura, e la immagino rose e fiori in puro stile film dal lieto fine finché non mi viene in mente quando, da bambino, portai a letto con me il pallone da calcio per diventare bravo come Oliver Hutton. La finii sgridato dai miei genitori per aver insozzato il letto con un pallone sporco di fango, e così non sono mai diventato un campione di calcio.Magazine Società
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