Un vecchio professore di università (vecchio nel senso di venerando) un giorno mi disse: “Se alla tv vedi discutere uno scemo e un colto e togli l’audio, ti sembreranno due stupidi che dialogano”. E’ un po’ come dire, prendendo a prestito una delle cosiddette leggi di Murphy: “Non dialogare mai con uno stolto: la gente potrebbe non accorgersi della differenza”. Mutatis mutandis, è ciò che è accaduto rispetto alla gragnola di commenti che – su “CremonaOggi” – ha fatto da corollario alla notizia su Beati e Padovani dell’Arpa. I quali – stando a quanto si legge – potrebbero essere sentiti dalla Procura nell’ambito dell’inchiesta sulla discarica di Cappella Cantone. Ma non è di questo che voglio parlare. Bensì del fatto che, al fine di manifestare loro solidarietà, l’assessore comunale Bordi (Ambiente) non abbia trovato di meglio che commentare l’articolo apparso sul quotidiano online, il quale a sua volta aveva rilanciato una notizia del “Corriere della Sera”. Per carità: nulla vieta di esprimere, in qualsiasi circostanza, umana solidarietà – “Paolo e Sergio sono con voi per la professionalità e l’onestà che avete sempre dimostrato in tanti anni di lavoro che abbiamo condiviso. Come nell’altro caso, dopo il colloquio con il magistrato le cose sono state chiarite e così anche adesso la VERITA’ Vi darà ragione”, questo il testo, con tanto di maiuscole, del post del responsabile dell’Ambiente – ma che un assessore scelga di farlo in questa maniera è francamente assurdo. O perlomeno bizzarro. Peraltro senza prevedere la conseguenza delle inevitabili risposte – alcune pepate, altre al limite dell’insulto – che una scelta di questo tipo avrebbe potuto provocare. Un comunicato stampa a nome del Comune? Perché no? Una nota a titolo personale? Perché no? Due idee. Invece no: Bordi ha preferito la via più semplice, quella che richiede meno argomentazioni. Insomma, quella meno istituzionale. Magari per dare meno nell’occhio. O magari – molto più semplicemente – perché veramente convinto che questo sia il sistema migliore per comunicare il proprio pensiero, il proprio stato d’animo nel modo più genuino e spontaneo possibile.
don pizzarro
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