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L’assessore Nolli tratta il Ponchielli come un’azienda agricola, Bonali protesta: il suo testo integrale

Creato il 11 luglio 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

“I soldi per la cultura non sono una spesa, sono un investimento. L’importante è spendere bene”. Così il Sindaco risponde al giornalista nell’intervista di domenica al quotidiano locale.

Come non essere d’accordo? Peccato che l’assessore Nolli solo in giorno prima abbia messo in serio dubbio queste stesse affermazioni nel corso di un’altra intervista, il cui argomento è sempre lo stesso: il Teatro Ponchielli e il denaro che ogni anno il Comune investe per contribuire al suo mantenimento.

L’assessore Nolli tratta il Ponchielli come un’azienda agricola, Bonali protesta: il suo testo integrale

Che senso ha umiliare un teatro che tanto ha dato alla città e al territorio?

Per Nolli sono soldi sprecati, per il Sindaco un investimento: si mettessero d’accordo… visto che entrambi  appartengono alla stessa compagine di centro destra al governo della città!

Anche a noi piacerebbe sapere quanti cremonesi sono d’accordo con l’assessore al bilancio, che forse trascura di considerare alcuni particolari. Ad esempio il fatto che è vero, gli introiti da biglietteria sono di molto inferiori alle uscite (un quinto circa); ma quale teatro di tradizione o ente lirico in Italia può vantare-  come il Ponchielli – un bilancio in pareggio? E questo fin dalla sua costituzione in Fondazione! Tutti sono capaci di spendere ciò che non hanno (vedi la Scala o altri importanti teatri a noi vicini, come il Regio di Parma), salvo poi invocare l’intervento del governo. Che li salva, certo, ma a spese di tutti noi! Inoltre non si evidenzia con il dovuto risalto, ma si accenna solo di sfuggita, alla qualità accertabile e accertata delle diverse stagioni, che è la condizione necessaria per accedere ai contributi statali e regionali. Nolli lascia trapelare nelle sue parole quello che forse è un suo desiderio, e cioè che anche il Comune possa disporre di una simile clausola per decidere se e in qual misura erogare il contributo annuale. Forse ritiene che il giudizio degli enti regionali e governativi non sia affidabile; forse pensa di poter esprimere un giudizio più “oggettivo”, più “severo”, chissà… In effetti è ciò che ci aspettiamo da un assiduo frequentatore del nostro teatro. O forse gli piacerebbe sottoporre le programmazioni ad un verdetto popolare stile Sanremo…

Davvero le considerazioni dell’assessore al bilancio lasciano sbigottiti e non meriterebbero neppure una risposta se non suscitassero nel lettore un interrogativo: ma questo assessore appartiene alla stessa giunta che ha approvato e ora sostiene con forza la realizzazione del Museo del Violino? Cosa pensa che sia il Museo del Violino: un contenitore per appendervi gli strumenti come se fossero salami? Non si rende conto che il Museo del Violino può avere un senso e, soprattutto, può diventare strumento di promozione per Cremona solo se inserito in un sistema di offerta culturale stabile, consolidato, variegato e di qualità? Cosa pensa l’assessore Nolli, che il nascente Museo del Violino possa sostituirsi all’esistente? Chiudiamo il teatro, i musei, tutto quanto e manteniamo solo il Museo del Violino? Ma in che mondo vive l’assessore? Sa di che cosa sta parlando? O sarebbe meglio chiedersi: ha capito di cosa sta parlando?

Sicuramente è da condividere  la  raccomandazione  del sindaco a “spendere bene” per la cultura. Potremmo allora chiederci – e chiedere all’assessore Nolli: sono ben spesi i 100.000 euro (più i numerosi e onerosi benefit) che il Comune assegna a PublieAeventi per il Festival di Mezza Estate? Quali forme di controllo, quali verifiche metterà in atto il Comune per accertare che quei denari siano “spesi bene”? Speriamo non le stesse del 2010, quando l’impresa romana appaltatrice dello stesso Festival lasciò debiti per centinaia di migliaia di euro…

E sono spesi bene i 70.000 euro (poi diventati 30.000 per mancata realizzazione dell’evento) per la Notte dei Musei? E sono spesi bene i denari destinati a iniziative prive di un filo conduttore, di una finalità comune, che non lasciano traccia in città se non nella voce “uscite” dei bilanci consuntivi del Comune… Piccoli spot inutili, “pane e divertimenti”, che in cambio non portano nulla alla nostra città?

Questo l’assessore dovrebbe chiedersi!

Daniele Bonali

P.D.

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