Bianca è una studentessa liceale con una vita mediamente felice e mediamente piatta fino al momento in cui scopre, grazie al suo amico Wesley, bellissimo e palestratissimo capitano della squadra di football della scuola, di essere l'A.S.S.O. ( Amica Sfigata Strategicamente Oscena) delle sue amiche, bellissime e desideratissime.
Le crolla il mondo addosso ma grazie a questo acquisisce una nuova consapevolezza di se stessa.
Grazie a questo e grazie alla scuola di vita organizzata da Wesley che le insegna come procedere in questo mondo in cui tutto appare e niente è.
Indovinate come va a finire?
L'A.S.S.O. nella manica ovvero il film che non ti aspetti che ti arriva sotto le mentite spoglie del fondo di magazzino mandato al macero nella programmazione cinematografica estiva, con un ricamo del malvagio titolista italiano che fa sembrare Jack lo Squartatore una tranquilla vecchina dedita all'uncinetto ( tirare fuori un acronimo totalmente diverso da quello originale, The DUFF ovvero Designed Fat Ugly Friend,e che non c'entrasse una beneamata minchia non era facile, eppure c'è riuscito).
Riassumendo in modo superficiale potrei dire che questo film rappresenta una rielaborazione 2.0 o forse anche 3.0 della teen comedy sentimentale ma c'è anche altro, non è la solita stupida commedia sentimentale americana.
Bianca , la protagonista è un personaggio a tutto tondo e non solo per le forme un filo generose, è squisitamente normale, in lei può specchiarsi la maggior parte delle adolescenti che popola questo spicchio di universo che si chiama Terra.
E' assolutamente nella media, le piacciono i film di zombie , stare con le amiche, le piacerebbe anche avere un ragazzo ma le sfugge per un eccesso di timidezza.
E' intelligente , brillante, non brutta ma neanche particolarmente bella, è un tipo.
Diciamo che è la rielaborazione gentile del nerd che spadroneggiava negli anni '80 e '90, un essere molto più sfigato e meno attraente di Bianca.
La cosa che colpisce favorevolmente del film di Ari Sandel ,vincitore dell'Oscar nel 2007 per il miglior cortometraggio, alla sua prima regia hollywoodiana dopo alcuni documentari e televisione, è lo sguardo non benevolo e condiscendente ma assolutamente realistico su una generazione ipertecnologizzata, in cui si è qualcuno solo se si generano visualizzazioni su YouTube o likes sul social network di turno.
Bianca vuol rifuggire da questo modo di essere ma ci si trova catapultata non volendo e i suoi sofrzi per uscirne ( leggi gli insegnamenti di Wesley) sono il sale di un film divertente dotato di una regia spigliata e ironica che rende bene il tono moderno e sbarazzino allo stesso tempo della narrazione.
Si ride, si sorride ci si diverte e non ci si irrita neanche un po' per un happy ending alla melassa che sembra scritto sin dai titoli iniziali del film.
Perché ci piace che Bianca ottenga quello che vuole, perché l'essere vince sempre sull'apparire, almeno nel mondo perfetto che tutti vagheggiamo, perché Bianca è tutti noi e spinge nell'immedesimazione come pochi altri personaggi cinematografici in questo genere di film.
E poi lasciatemelo dire.
Mae Whitman è adorabile e molto più attraente delle sue amiche di plastica.
Ultima domanda : saremo mai stati l'A.S.S.O. di qualcuno?
Non lo so ma una cosa è certa: il mio cassetto è stracolmo dei due di picche ricevuti ....
PERCHE' SI : regia spigliata e con un look accattivante, script mai banale e becero, sguardo realistico sul mondo degli adolescenti di oggi, Mae Whitman è adorabile.
PERCHE' NO : fatico a trovare difetti, a chi non piace il genere o non capisce l'urgenza di tecnologia...
LA SEQUENZA . L'appuntamento di Mae col ragazzo che da tanto tempo vorrebbe conquistare: un disastro annunciato.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
Ci sono speranze per la teen comedy americana.
Inaspettato trovare un film fresco, accattivante e intelligente nel listino estivo.
Mae Whitman è una bella scoperta.
Chissà se sono mai stato l'A.S.S.O. di qualcuno.
( VOTO : 7+ / 10 )