E’ con grande piacere e, perchè no, con un pizzico d’orgoglio che dopo la doppia magnifica esperienza al liceo di Empoli e l’incontro all’università di Pisa, siamo stati contattati da un altro istituto toscano e possiamo comunicarvi che sabato 27 febbraio alle ore 9.00 Regina Satariano, in rappresentanza della nostra Associazione, sarà ospite dell’Istituto di Istruzione Superiore Statale Antonio Pesenti di Cascina (Pisa) per rispondere alle domande ed alle curiosità degli alunni e confrontarsi con loro su un tema così delicato come quello dell’identità di genere.
Per molto tempo abbiamo sottolineato la necessità e l’importanza di come l’opera di formazione e sensibilizzazione non potesse che cominciare dai giovani e proprio loro, alla faccia dei vari appellativi che ultimamente gli sono stati frettolosamente e genericamente affibiati, ebbene proprio i giovani dimostrano interesse per questo argomento.
Per definizione siamo contrari ai luoghi comuni ed alle massificazioni e proprio per questo ci piace sottolineare come in un mondo in cui c’è sempre più spazio e visibilità per i cosidetti ‘cattivi ragazzi’ e per le loro azioni, esiste ancora una gioventù “sana”, una gioventù conscia che solo il sapere ed il conoscere portano ad una reale crescita. Crediamo sia giusto dire le cose che non vanno quando le incontriamo ma che sia altrettanto giusto e doveroso riconoscere a questi ragazzi questa volontà di sapere che ci dimostrano.
Qui di seguito gli argomenti proposti dagli studenti:
In generale
- Diritti civili negati
- Discriminazione
- Essendoci la presenza di un sacerdote, egli parlerà della crisi dei valori.
Per te personalmente
- La tua vita
- L’ignoranza della gente riguardo il transessualismo.
La nostra Associazione, ma crediamo un po’ tutto il movimento e le persone dotate di obbiettività, non possono che riconoscere, sottolineare e ringraziarli per questa loro disponibilità e questo invito, augurandosi (e le premesse ci sono tutte) che non siano che l’inizio di una serie d’incontri nei luoghi preposti alla crescita ed alla formazione dei giovani.
Pensiamo sia un modo come un altro per tornare a credere che la scuola possa continuare ad essere luogo di crescita culturale e personale e siamo piacevolmente sorpresi che a chiederlo siano proprio i ragazzi.