Vorrei ringraziare l’attuale presidente del consiglio, onorevole Silvio Berlusconi.
Grazie a lui, quest’anno, abbiamo superato i giorni della merla e anche quello della candelora senza correre rischi.
Senza cadere nella banale trappola delle chiacchere sul tempo, sul freddo e sui proverbi nei nostri luoghi di lavoro.
Grazie a lui abbiamo dissertato, in mensa, nelle pause caffè, agli orologi marcatempo di Viagra, di Cialis, di protesi, di peni e di bunga-bunga.
E la differenza di profondità degli argomenti trattati è sotto gli occhi di tutti.
Abbiamo parlato di competenze territoriali e competenze funzionali senza neppure sapere di cosa si trattasse, abbiamo disquisito di prezzi di escort e costi di prestazione come se fossimo esperti puttanieri del settore (e qualcuno può pure essere che lo fosse per davvero).
Abbiamo saputo tutto del culo flaccido del nostro (che poi, a ben pensarci, come vuoi che ce l’abbia il sedere uno di settantacinque anni?), abbiamo imparato l’ammontare di un affitto all’Olgettina, confrontandolo con i prezzi dei monolocali di Bologna scoperendo, inoltre, che non c’è neppure ‘sta gran differenza.
Abbiamo capito quali sono le preferenze ed i gusti del presidente in fatto di gnocca (e non dico, di proposito, donna perchè in questo caso si tratta solo ed esclusivamente di pezzi di carne al mercato).
La ringrazio, presidente, anche per aver distolto la nostra attenzione dalla disoccupazione giovanile e non, dal caro prezzi, dal debito pubblico in aumento, dalla speculazione finanziaria che potrebbe travolgere il nostro paese assieme agli altri PIGS; di tutto questo le siamo grati poichè bisogna trattare argomenti allegri ed essere ottimisti.
Non importa se nel frattempo Marchionne ha dichiarato che, nonostante il Sì al referendum di Mirafiori, la sede della Fiat potrebbe diventare unica e stare a Detroit.
Tutto questo è irrilevante, non ci tocca direttamente.
Però, caro Presidente, ci faccia un’ulteriore cortesia: mandi i suoi uomini in tutte le sedi, ricatti, rubi, treschi, tutto quello che vuole ma non ci faccia, mai, vedere le foto che lo ritraggono nudo.
Siamo costretti a vederci la sua faccia tirata, stanca, vecchia e rugosa tutti i santissimi giorni nei telegiornali di Minzolini, nei suoi video messaggi, nei giornali e nei settimanali di sua proprietà e non sopporteremmo di vedere anche il suo culo flaccido, i suoi pettorali mollicci, i suoi addominali mosci e gelatinosi; noi italiani siamo gente paziente, ma a tutto c’è un limite e pur avendo già spostata, e di parecchio, l’asticella del limite si arriva ad un punto in cui non c’è più terreno dove piantare l’asticella.