Anche il Mar Adriatico ha la sua città di Atlantide. Lo affermano numerosi abitanti di Gabicce mare e di Cattolica, da anni alle prese con pescatori e turisti che sostengono trovare i resti di un'antica civiltà nei pressi della foce del fiume Conca, antico "Crustumium". In questo punto di mare sarebbero visibili anche dall’alto alcune macchie scure, teoricamente riconducibili alle rovine di una città del passato. La leggenda narra che al largo di Gabicce un tempo sorgesse un piccolo centro abitato di origine probabilmente greca, che potrebbe essersi chiamato Valbruna o Conca o anche come il fiume stesso, Crustumium. In seguito la città sarebbe stata inghiottita a causa dei continui movimenti tettonici e delle correnti marine, che in questa zona sono particolarmente attivi. L’analisi dei documenti attesta poco o nulla sull’esistenza di una città, o un porto (sicuramente più probabile) al largo dell’Adriatico. E anche gli scienziati per il momento non si pronunciano: anche se c’è chi sostiene che i fondali della zona siano semplicemente ricolmi di rocce particolarmente resistenti all’erosione. Molti geologi però ammettono che un tempo la linea di costa era ben diversa da quella attuale, e che in particolare all’epoca dei romani, essa sorgeva cinquecento metri più al largo. Inoltre il livello del Mar Adriatico era di circa due metri inferiore a quello di oggi. In sostanza è ammissibile supporre che un tempo sorgessero lungo il litorale sul confine tra Marche ed Emilia Romagna delle fortificazioni, che poi per via di semplici movimenti marini di trasgressione, sarebbero state sommerse per sempre, trasformandole nell'Atlantide dell'Adriatico.
Anche il Mar Adriatico ha la sua città di Atlantide. Lo affermano numerosi abitanti di Gabicce mare e di Cattolica, da anni alle prese con pescatori e turisti che sostengono trovare i resti di un'antica civiltà nei pressi della foce del fiume Conca, antico "Crustumium". In questo punto di mare sarebbero visibili anche dall’alto alcune macchie scure, teoricamente riconducibili alle rovine di una città del passato. La leggenda narra che al largo di Gabicce un tempo sorgesse un piccolo centro abitato di origine probabilmente greca, che potrebbe essersi chiamato Valbruna o Conca o anche come il fiume stesso, Crustumium. In seguito la città sarebbe stata inghiottita a causa dei continui movimenti tettonici e delle correnti marine, che in questa zona sono particolarmente attivi. L’analisi dei documenti attesta poco o nulla sull’esistenza di una città, o un porto (sicuramente più probabile) al largo dell’Adriatico. E anche gli scienziati per il momento non si pronunciano: anche se c’è chi sostiene che i fondali della zona siano semplicemente ricolmi di rocce particolarmente resistenti all’erosione. Molti geologi però ammettono che un tempo la linea di costa era ben diversa da quella attuale, e che in particolare all’epoca dei romani, essa sorgeva cinquecento metri più al largo. Inoltre il livello del Mar Adriatico era di circa due metri inferiore a quello di oggi. In sostanza è ammissibile supporre che un tempo sorgessero lungo il litorale sul confine tra Marche ed Emilia Romagna delle fortificazioni, che poi per via di semplici movimenti marini di trasgressione, sarebbero state sommerse per sempre, trasformandole nell'Atlantide dell'Adriatico.
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