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L'atra Marrakech

Creato il 09 gennaio 2014 da Fbruscoli
L'atra Marrakech Negli ultimi tre anni mi sono imbarcato tre volte su un volo per Marrakech. Normalmente i passeggeri sono per un terzo dei marocchini che tornano a casa, per un terzo dei francesi che vivono in Marocco e per un terzo turisti. Questa volta è pieno di brasiliani, vestiti di bianco e nero, casinisti come sempre. L’imbarco è diventato un’opera maestra di confusione. Seduto al posto 24C – il mio – trovo un allegro signore che mi informa che il suo posto è il 16C, ma che vuole stare con la sua garrula moglie. Mi tocca quindi nuotare contro corrente come un salmone, sfidando il flusso di altri brasiliani che si siedono ai posti sbagliati. Dopo mezz’ora, quando le hostess stanno per scoppiare in un pianto a dirotto e siamo tutti seduti, iniziano i cori: sono in un aereo pieno di tifosi dell’Atletico Mineiro, la squadra di Ronaldinho che partecipa alla Coppa del Mondo per Club.
Allo stadio mi aspetto un’atmosfera brasiliana, canti, cori balli. Nonostante la macchia bianco-nera sugli spalti sia importante (sono migliaia i fan dell’Atletico), non si sente una voce. Dall’altro lato, i supporters del Raja Casablanca, con bandiere e tamburi, a petto nudo e saltando come indemoniati, fanno un casino pazzesco. La ragione è presto detta. I brasiliani che sono venuti sono i ricchi, quelli che possono permettersi un biglietto aereo transatlantico. Stanno a metà tra il calcio e il turismo e molti sono venuti in famiglia. I marocchini, invece, sono veri fans locali, poveri e arrabbiati. Alla fine vince il Raja giocando alla brasiliana e vincono i suoi tifosi marocchini. 

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