Magazine Attualità
Un uomo cammina tra le rovine di Kobane, in Siria. Credit: Osman Orsal
I miliziani dell'Isis sono rientrati a Kobane, città nel nord della Siria, al confine con la Turchia, che era stata liberata dalle forze curde a gennaio. Gli scontri sono iniziati nella notte tra il 24 e il 25 giugno e sono ancora in corso. L'Isis ha fatto esplodere due autobombe, che hanno ucciso circa 30 persone. Secondo gli attivisti siriani, i combattenti dell'Isis avrebbero ucciso altre venti persone in un villaggio vicino a Kobane.
I miliziani della Forze di Difesa del Popolo curdo (Ypg) hanno consigliato ai civili di restare nascosti nelle proprie case, ma dozzine di persone hanno cercato di fuggire per mettersi al riparo dai combattimenti.
Per entrare a Kobane alcuni miliziani dell'Isis si sono travestiti da curdi, indossando le uniformi delle milizie dell'Ypg. Altri invece si sono nascosti tra le fila dei rifugiati che ritornavano nelle loro case a Kobane. Da quando la città è stata riconquistata, tra le 30mila e le 35mila persone hanno fatto ritorno a Kobane, che prima del conflitto contava circa 400mila abitanti.
Alcuni attivisti curdi hanno inoltre accusato la Turchia di aver permesso ai combattenti dell'Isis di attraversare la frontiera turco-siriana, ma un portavoce del ministro degli Esteri della Turchia ha respinto le accuse.
La mattina del 25 giugno l'Isis ha lanciato un'offensiva anche contro Hassakeh, la città più grande nel nordest della Siria, conquistando diversi quartieri. Secondo l'Osservatorio per il diritti umani in Siria, nell'attacco sono morti almeno 30 soldati siriani e 20 jihadisti.
Kobane era stata liberata dall'Isis il 26 gennaio 2015. Dopo 134 giorni di combattimenti, le forze armate curde siriane del Ypg e Ypj, con il sostegno di attacchi aerei americani e dei peshmerga iracheni, erano riusciti a riconquistarla e avevano costretto i miliziani dell'Isis alla ritirata. Fu una vittoria simbolica, che dimostrò che l'Isis non era invincibile.
La scorsa settimana l'Isis ha perso diverse postazioni nella provincia di Raqqa, in Siria, tra cui le città di Tal Abyad e Ain Issa ma questa nuova offensiva su Kobane segna una nuova fase dell'avanzata in Siria.
Mappa della Siria e delle aree conquistate dall'Isis. Credit: Bbc
Fonte: The Post Internazionale
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Le radici “moderne” del fanatismo religioso in tunisia
Tunisia :::: Enrico Galoppini :::: 30 giugno, 2015 :::: C’è una domanda che da qualche tempo è in attesa di una risposta. Come mai la Tunisia è il paese... Leggere il seguito
Da Eurasia
CULTURA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
La guerra italiana al Califfo
(Uscito sul Giornale dell'Umbria del 30/06/2015) Dai giorni intorno all'11 giugno, sono cominciate ad arrivare dai giornali americani le prime indiscrezioni... Leggere il seguito
Da Danemblog
SOCIETÀ -
«Finché l’ISIL esiste saremo in pericolo»
(Pubblicato su Formiche)«Ci sono persone in Siria e Iraq che stanno tramando per compiere atti terribili in Gran Bretagna…finché l’ISIL [lo Stato islamico, o... Leggere il seguito
Da Danemblog
SOCIETÀ -
Fa più notizia la sentenza della Corte Suprema rispetto alla strage in Tunisia.
La notizia è che negli Stati Uniti la Corte Suprema ha legalizzato in tutti gli stati il matrimonio tra omosessuali e che in Italia si è festeggiato come se... Leggere il seguito
Da Lorenzo Zuppini
CULTURA, SOCIETÀ -
Lemming
I Lemming non ragionano di fronte al pericolo. Seguono il capo in fuga fino al ciglio del burrone e non si rendono conto che stanno morendo.... Leggere il seguito
Da Funicelli
SOCIETÀ -
La Grecia sceglie la democrazia (anche se rischia il baratro)
Dopo settimane di tira e molla e di estenuanti trattative, sembra che tra Grecia e Europa sia la resa dei conti. L'ex troika ha rifiutato per l'ennesima volta i... Leggere il seguito
Da Fenrir
SOCIETÀ