D'altra parte Amazon può essere vista come la rappresentazione sul web del consumismo americano, un po' come lo è Wal-Mart per i supermercati, per cui l'obiettivo è solo vendere il più possibile.
Interessante invece come si è comportata Amazon in Spagna perché l'impressione è che abbiano prestato davvero attenzione ai clienti ed alle loro lamentele ed abbiano agito in modo da risolverle.
Uno degli aspetti su cui punta Amazon è proprio la "customer satisfaction" per cui il cliente è sì visto come colui a cui vanno fatti spendere i soldi, ma nel farlo è importante che sia soddisfatto. Il problema principale nella vendita in Spagna è stato l'uso del corriere MRW per la consegna dei prodotti, sia quelli venduti dal sito spagnolo sia quelli provenienti da siti esteri.
I prodotti infatti non venivano consegnati nei tempi stabiliti, spesso lo stato del tracking passava da "in consegna" a "destinatario non trovato" senza che la consegna venisse tentata realmente. Le proteste hanno iniziato a riempire forum e blog e Amazon ha iniziato a ricevere mail di clienti insoddisfatti.
Pur non avendo mai visto intaccato il suo business, Amazon ha deciso di agire realmente in favore dei clienti e della loro soddisfazione rescindendo il contratto esistente con il corriere e di affidare tutta la logistica a SEUR, un altro corriere iberico, che ha iniziato a consegnare regolarmente gli ordini.
In questo modo Amazon ha dimostrato che la "customer satisfaction" che si ripropone di offrire non è solo una bella frase di marketing, ma fa proprio parte delle policy aziendali e che non necessariamente una grossa multinazionale deve offrire servizi più scadenti dedicando poca attenzione alle necessità dei clienti.
È un atteggiamento apprezzabile che sarebbe bello vedere applicato in Italia sia da grandi aziende (compagnie telefoniche per prime), sia da attività più piccole che, interessate solo a vendere ed incassare soldi, tendono ad ignorare ed abbandonare il cliente una volta che ha effettuato l'acquisto.





