Magazine Psicologia

L’attesa

Da Anna
L’attesa

Il mare. Bizzarra piattaforma.
Il vento dialoga con le sue onde.
Il silenzio delle maree.
Immobile, all’apparenza.

Sulla terraferma un uomo alle prese con un cavalletto e i suoi pennelli.
Con lo sguardo perso nell’immenso, abbozza qualche pennellata.
Tra lui e il mare, un pescatore.

- Quanto è grande?
- Quanto l’infinito.
- Ogni giorno ci incontriamo, io e lui. Oggi sembra in buona. Qualche onda qua e là. Niente di più.  Sarà una buona giornata per la pesca.
- Buona, sì.
- Cosa dipinge?
- La sua anima.
- Come fa?
- Girando il mondo. Forse alla fine scoprirò il suo segreto.
- A volte parliamo. Ne ha lui di cose da raccontare. E non tutte sono facilmente comprensibili.
- A volte bisogna sentire
- Le sue parole?
- No le  sensazioni
- Per me è rassicurante, l’attesa. Sapere che c’è. Ogni giorno all’alba, come un bimbo vedo il sole svegliarsi e colorare di rosa le sue acque. Quando l’aria è tersa, anche le mie reti cantano attirando  pesci. Ma quando si fa scuro e il cielo e il vento sembrano discutere vivacemente con lui, allora non c’è più nulla da fare.
- Qualcosa ci sarebbe?
- Cosa?
- Ascoltare.
(tratto da "Storie di Anime salve" di Anna Perna")

 

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