Perdere il lavoro, l’amore, la vita. Quanti pensieri salgono alla mente in un triste mattino uggioso, dove la salute , gli eventi, sembrano non farti risollevare.
Ieri in banca mi hanno proposto di aprire un libretto, il vechio caro libretto dove c’era scritto “al portatore” che, letteralmente. ho pensato significasse se lo perdi sono cavoli tuoi.
Ritorno al passato, decrescita felice? Tanti libri e siti si stanno occupando su questo tema. L’azienda deve essere libera di licenziare e poi lo Stato interviene nella fase di transizione. Verbalmente è perfetto ma tutto ciò forse è possibile se l’innovazione è una priorità, se la scuola forma ed è aggiornata, se capiamo quali sono i valori dell’Italia (turismo, enogastronomia, creatività, prodotti di lusso) e su questi lo Stato crea promozione, minima burocrazia, trasporti efficienti ma sostenibili.
Altrimenti è solo un regalo a chi produce sfruttando.
Ma ho tra le mani un libro “L’Audacia di vivere” di Arnaud Desjardins. Comprato in una libreria Feltrinelli a Roma un pò di anni fa. Contiene molte verità e contrappone le varie filosofie di vita.
In una giornata silenziosa e malinconica può ridarci la spinta che necessariamente dobbiamo ritrovare. Ecco un passo significativo: Osare vivere significa essere consapevoli che a ogni istante si nasce, si muore, si rinasce, si perde ciò che siamo per diventare altro”.