“Il
lenzuolo nel quale si ritiene fu avvolto Gesù dopo la crocifissione è un
reperto estremamente antico e non un falso di origine medievale”. È il parere
di Raymond Rogers, chimico in pensione del laboratorio nazionale di Los Alamos,
nel New Mexico. La ricerca di Rogers, resa nota da un’intervista effettuata
dall’Associated Press e diffusa dalla rivista Termochimica Acta, ha dimostrato
che nel sudario è presente una sostanza chimica chiamata vanillina.
Quest’ultima è prodotta dalla decomposizione termica della lignina, un polimero
naturale che si trova in alcune piante come il lino. Con il tempo essa scompare
e dunque la sua presenza o meno in un materiale ne permette la datazione.
Rogers dice in particolare di aver trovato tracce di vanillina solo in un punto
della Sindone, quello corrispondente a una pezza sostituita in epoca medievale
in seguito a un incendio. “Uno studio della cinetica della perdita di vanillina
suggerisce che il sudario dovrebbe avere dai 1300 ai 3000 anni – ha rivelato
Rogers. Secondo lo scienziato “si può inoltre affermare che il tessuto
analizzato corrisponde a un autentico sudario, che le macchie di sangue su di
esso sono vere, e che la tecnologia impiegata per realizzarlo era esattamente
quella descritta da Plinio il Vecchio alla sua epoca, intorno al 70 d.C.”. Il
risultato contraddice quanto stabilito dalla ricerca al radiocarbonio condotta
nel 1988, che fa risalire la Sindone ad un periodo tra il 1260 e il 1390.
Magazine Scienze
“Il
lenzuolo nel quale si ritiene fu avvolto Gesù dopo la crocifissione è un
reperto estremamente antico e non un falso di origine medievale”. È il parere
di Raymond Rogers, chimico in pensione del laboratorio nazionale di Los Alamos,
nel New Mexico. La ricerca di Rogers, resa nota da un’intervista effettuata
dall’Associated Press e diffusa dalla rivista Termochimica Acta, ha dimostrato
che nel sudario è presente una sostanza chimica chiamata vanillina.
Quest’ultima è prodotta dalla decomposizione termica della lignina, un polimero
naturale che si trova in alcune piante come il lino. Con il tempo essa scompare
e dunque la sua presenza o meno in un materiale ne permette la datazione.
Rogers dice in particolare di aver trovato tracce di vanillina solo in un punto
della Sindone, quello corrispondente a una pezza sostituita in epoca medievale
in seguito a un incendio. “Uno studio della cinetica della perdita di vanillina
suggerisce che il sudario dovrebbe avere dai 1300 ai 3000 anni – ha rivelato
Rogers. Secondo lo scienziato “si può inoltre affermare che il tessuto
analizzato corrisponde a un autentico sudario, che le macchie di sangue su di
esso sono vere, e che la tecnologia impiegata per realizzarlo era esattamente
quella descritta da Plinio il Vecchio alla sua epoca, intorno al 70 d.C.”. Il
risultato contraddice quanto stabilito dalla ricerca al radiocarbonio condotta
nel 1988, che fa risalire la Sindone ad un periodo tra il 1260 e il 1390.
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