Magazine Società
di Federico Bollettin
(pubblicato su Il Mattino di Padova di oggi)
Con il corpo e le braccia sono qui, dentro le nostre fabbriche, lungo le strade. Ma con la testa sono ancora lì, nei loro Paesi d'origine. Ecco perchè - secondo Mandoyan Bamba, mediatrice culturale nel comune di Padova e scrittrice - molti immigrati che vivono in Italia non riescono ancora ad affermarsi a livello professionale, o comunque non riescono a realizzarsi come uomini e come donne.
Nata in Costa d'Avorio ma da vent'anni in Italia, Mandoyan non possiamo definirla africana. E neppure italiana. E' semplicemente lei. Pelle nera per gioco, mi prende in contropiede quando, ascoltandola con interesse, realizzo che la sua proprietà di linguaggio supera largamente la mia, così arrivo a chiederle il significato di alcuni vocaboli italiani. Anche il nome delle pietre e i cristalli che usa per fare reiki. E i tarocchi. Una miniera insomma di energia, di conoscenze, di inaspettate ricchezze al solito bianco prevenuto.
Nella nostra multietnica città non le manca lavoro. Come un angelo entra nelle scuole, a stretto contatto con bambini e ragazzi, favorendo il dialogo e accorciando le distanze che separano le differenze.
Le sue radici sono piantate qui. La sua testa e il suo cuore sono nel luogo dove vive ogni giorno. Lo racconta brillantemente nel suo libro E' tutto un gioco. Cronistoria di un risveglio (Altro Mondo editore).
"La strada verso l'autonomia è lunga, e in salita" scrive Mandoyan. Non si vergogna di criticare i comportamenti di molti suoi conterranei che incarnano una mentalità vecchia, "la mentalità secondo la quale – continua – la tua vita non appartiene a te: appartiene agli avi, ai genitori, al clan, a Dio, a tutto, a tutti, tranne che a te." Una nuova forma di schiavitù per molti immigrati che, oltre alle difficoltà legate all'integrazione, devono fare i conti con le pressioni dei loro innumerevoli familiari di laggiù. Chiedono soldi principalmente, inventando nuovi bisogni. Un legame economico-mentale-emotivo che crea dipendenza, e alla fine molta frustrazione. E se non deciderà di prendere in mano la propria vita, l'immigrato (e i suoi figli) rimarrà "lo straniero" in eterno, non solo qui ma anche nella terra da dove è scappato.
(*Mandoyan Bamba presenterà il suo libro il 28 aprile alle ore 18 presso il Circolo Culturale Cameroes ad Altichiero, Padova)
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