L’autoscatto di Papa Francesco con i ragazzi abbatte un muro,quello delle istituzioni.
Anche se religiose,esse in passato hanno mantenuto negli anni una solida certezza:la distanza dalla gente.
E’ stata accorciata con Giovanni Paolo II,rendendola unica con le giornate della gioventu’ e le mosse teatrali dell’allora pontefice rimasto nel cuore di tutti noi.
Ma questa foto

Un punto di non ritorno,dove il ritorno era stata la freddezza di Benedetto xvI e la sua metodica gestualita’ con noi tutti.
Papa Francesco abbatte una distanza ma se essa fu gia’ come ho detto prima resa breve da Giovanni Paolo II,ora e’ ancor piu’ netta e viva.
Francesco gia’ col suo “Buonasera” detto al mondo quando fu eletto,ci regalo’ un profilo umano molto umile.
L’umilta’ che si ritrova a ogni sua parola,discorso e gesto,che oramai lo caratterizzano.
La foto con i giovani e’ l’abbattimento di un principio che spesso nelle istituzione trova nemici.
Se da una parte la chiesa ha capito la sconfitta dell’immobilismo dovuto a ottusita’ e preconcetti storici(in realta’ molti ancora ci sono,ma sono fiducioso….),dall’altra parte la politica e i politici continuano a sbagliare.
Il dito medio di Gasparri ai fotografi

Una distanza incolmabile ancora per i signori politici che tra leggi ad personam e scaltrezze varie,giocano con i nostri sentimenti personali.
Uno scatto che e’ il piccone al muro di una differenza tra chi ci rappresenta e chi cerca in loro figure da seguire e ammirare.
La chiesa con Francesco e’ sulla buona strada.
Certo la politica con i suoi diti medi alzati NO.







