Ci saluta l’estate con la luna piena
e già perde la prima falce
dalle mura in rovina l’osservo
contemplando cielo e mare
nei riflessi d’argento
mentre l’autunno è li
dietro l’uscio delle stagioni
tiepido il giorno fredda la notte
tra la brezza madida del mare
dove l’incantesimo rapisce il cuor gentile
per condurlo lieve tra le braccia della dea madre
li s’apre e fruttifica il melograno
[alla mia terra, terra di mezzo tra civiltà e culture, alla Terra d'Egnazia]