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L’avocado, il “burro dei poveri”

Da La Palermo Vegetariana

L’avocado, il “burro dei poveri”

Così dai conquistadores veniva chiamato l’avocado in Sudamerica, dove costituiva uno degli alimenti base della loro alimentazione. Questo singolare frutto, insolitamente povero di zuccheri e ricco di grassi, veniva importato in Europa già nel XVII secolo e aveva fama di cibo afrodisiaco, tuttavia è sempre rimasto un prodotto di nicchia.

Si raccoglie da novembre ad aprile circa. Al momento dell’acquisto è importante sapersi “orientare” tra le varietà più comuni presenti in commercio, che sono principalmente tre:

  • La varietà “Ettinger” è la più comune. Si presenta come una grossa pera di forma allungata. Ha la buccia sottile di colore verde brillante. Di solito è importata da Israele, ed è la meno saporita.
  • La “Fuerte” si differenzia dalla varietà Ettinger perchè il frutto è più piccolo e la pelle è opaca. Spesso è di provenienza locale.
  • La varietà “Hass” è caratterizzata dalla buccia rugosa e molto spessa, tanto che può essere usata come ciotolina per la polpa variamente condita. Quasi sempre di provenienza locale, è di gran lunga la varietà più saporita.

Personalmente consiglio sempre di “palpare” il frutto: se è duro al tatto, potrebbero passare molti giorni prima che lo si possa consumare. Per accelerarne la maturazione lo si può porre accanto a delle mele o chiuderlo in un sacchetto di carta. Quando risulterà lievemente cedevole al tatto, vorrà dire che è pronto per essere consumato!

Aprirlo è facilissimo: si taglia per lungo, si “svita” e si estrae il grosso seme. Poi si scava la polpa con un cucchiaio; sciacchiandola con una forchetta si ottiene una crema densa che può essere condita nei più svariati modi. Mi raccomando però di non usare assolutamente il frullatore: ne risentirebbe il sapore!

Abbiamo già pubblicato la ricetta del guacamole mediterraneo, ma non c’è limite alla fantasia. Per esempio, un’idea è quella di aggiungere olive verdi finemente sminuzzate e amalgamare il tutto con un po’ d’olio d’oliva: il sapore deciso delle olive verrà amabilmente mitigato dal delicatissimo gusto dell’avovado. Oppure si può fare un’originale bruschetta: si abbrustoliscono fette di pane (meglio se integrale), si strofinano con aglio e si spalmano di crema di avocado ed olio d’oliva. Se il frutto è ancora ben compatto può arricchire tutte le insalate in forma di fettine o a cubetti. In Portogallo e in Brasile, d’altra parte, è considerato un vero e proprio frutto da dessert, e lo si degusta dolcificato con zucchero in polvere, ed eventualmente icotta e miele.

Come già detto, l’avocado è povero di zuccheri semplici e ricco di lipidi, da cui l’alto indice calorico: 100 grammi di avocado contengono da 160 a 200 calorie. Per questo trova posto nelle diete a basso indice di carboidrati ed è da consigliare a chi soffre di diabete ma non desidera rinunciare al sapore della frutta. Contiene, tra le altre cose, acidi grassi essenziali tra cui omega 9, potassio e vitamine del gruppo B. Non tutti sanno, inoltre, che è anche un ottimo astringente e, per il suo contenuto di mucillagini, è particolarmente adatto a chi soffre di colite e gastrite.


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