(prima puntata della rubrica di La Marti -Martina- su quei film di solito considerati da tutti robetta o pessimi e che invece lei crede debbano essere in qualche modo salvati o rivalutati. E' davvero molto simpatica e piacevole nella scrittura)
"È bruttino, ma è simpatico". "Conta il pensiero, non il regalo". "L'importante è partecipare".Chi di noi non ha MAI pronunciato queste frasi? Dai, nessuno.Per questo motivo ho deciso che in questo post difenderò l'indifendibile, farò l'avvocato del diavolo. Cercherò di parlare bene di un film che ha fatto palesemente ca...dere le mandibole (e non solo) a quasi tutti. Tenete conto che non ho mai scritto di cinema, please.Il film in questione è "The mangler - La macchina infernale", pellicola del 1995 diretta da Tobe Hooper ("Non aprite quella porta" e "Poltergeist"), che vede la presenza di Robert Englund e Ted Levine nel proprio cast. Ah, si tratta di una trasposizione cinematografica del racconto "Il compressore", presente nella raccolta "A volte ritornano" (hai detto niente) di King.
(dai racconti di questa raccolta han tirato fuori addirittura 6,7 film, The Mangler, Grano Rosso Sangue, Brivido - la prima regia dello stesso King -, A volte ritornano, l'Occhio del Gatto, Il Tagliarbe - anche se nemmeno una riga del racconto ha a che fare col film... - La Creatura del Cimitero.N.D.R - Nota Del Roditore )
Siamo in una lavanderia industriale in cui spiccano la figura del padrone (Bill Gartley - Englund) e quella dell'abominevole mangano, un macchinario adibito alla stiratura dei tessuti. Dopo un piccolo incidente nei pressi del mangano accade che alla macchina, in sostanza, prende la cattiva abitudine di mangiarsi le persone.
Il detective incaricato a seguire le indagini (John Hunter - Levine) e il cognato appassionato di occulto ed esoterismo (ma guarda un po') scopriranno nel corso del film che Gartley ha firmato un patto con il diavolo per ottenere potere e ricchezza e che tramite il mangano occorre ogni tanto sacrificare una vergine sedicenne. Così. Non svelerò il finale.Ora: facciamo un rapido elenco dei motivi per cui la popolazione mondiale sana di mente infilerebbe il film a forza nello scarico per poi tirare lo sciacquone:1. La trama. Se nel racconto cartaceo le cose filano lisce (vi assicuro) nella pellicola ci sono omissioni e passaggi che non permettono di capire 'na mazza dei nessi logici e di causa effetto che legherebbero gli eventi.2. Lo spirito. Ci sono battute sbellicose, giuro. No, va beh, stavo scherzando.3. Il finale. Accade questa cosa: te lo aspetti cinque minuti prima che accada, lo attendi con trepidazione (eheh no dai), infine arriva ma ti lascia quella netta sensazione di "sì, l'ho capito, ma solo per una mia personale inferenza. La spiegazione dov'era?".4. Basta, che altrimenti sono controproducente.I motivi per cui mi sto battendo per lui, invece, vi lasceranno a bocca aperta.1. Andiamo, Ted Levine è il serial killer psicopatico Buffalo Bill de "Il silenzio degli innocenti"!2. Beh, che Englund è Freddy Krueger mica lo devo dire.3. Sono poche e rare, ma ci sono battute del film che meritano riflessione. Non profonda ma ok.4. Le atmosfere. Cupe, severe, non lasciano spazio all'illusione di un happy ending. La figura di Gartley è impeccabile, mezzo uomo e mezzo cyborg.5. Ci si potrebbe vedere (alcuni lo sostengono fortemente) una denuncia sociale. L'industrializzazione, il capitalismo, il proletariato. Mah. Lo riporto per spirito di condivisione.6. Il finale. Sì, lo so. Era pure un motivo per spedirlo nelle fogne, solo che è così teneramente crudele...7. Mark, il cognato di Hunter. Lui e il suo sorriso con diastema, i capelloni e le sue uscite improbabili. Questa ve la cito. Lo spasso sta nel fatto che sia una frase pronunciata totalmente a ca..so, 5 minuti dopo aver saputo del primo incidente al mangano.Mark: hai considerato la possibilità che la macchina possa essere posseduta?