Magazine Società
Credo, profondamente, e per cognizione di causa e per i numerosi messaggi negli anni (e ancora oggi) ricevuti e per le testimonianze raccolte, che la concentrazione spesso solitaria davanti a un nome (o a più nomi), ma comunque sempre davanti a due date comprenda nel contempo et senza sforzo la disponibilità a sentire il dolore degli altri e a viverlo, sotto la pelle. C'è una parola migliore che non "disponibilità": la parola necessità.
Scrivo questo per contraddire chi, invece, oggi mi pare, svalangava sulla carta stampata locale una non trascurabile quantità di parole per dimostrare una non dimostrabile (sarebbe ingiusto) indifferenza della gente di qui (Occidente nel senso largo) verso la gente che altrove sta peggio di noi. Testimonio invece, per averla raccolta, la profonda solidarietà della (nostra, si può dire?) gente verso gli altri. Verso la vita degli altri.
Il fatto che chi dovrebbe raccontargliela, la vita degli altri, gliela racconti sempre meno, questa vita, è una storia diversa. Parlo dell'informazione. Anzi: "informazione", virgolettata. E su questa storia diversa dovrebbe invece abbattersi la valanga delle parole (indignate) di chi lamenta una non sopportabile (ma nemmeno dimostrabile) indifferenza. Io, e chiudo, ripeto: chi, a casa nostra, si sta raccogliendo davanti a due date (per quante esse siano, e voglio dire: per quante esistenze trascorse esse contengano) ha, dentro, il racconto anche della vita degli altri. E a questa vita (a queste vite) lontana (lontane) partecipa.
Propongo, senza filtro, qualche scatto realizzato velocemente nel cimitero dove oggi sono andato a trovare i Miei, mia madre, mio padre, chi li ha preceduti. Ho pensato - senza sforzo: tutto naturale, nello scorrere del sangue - agli altri morti e agli altri rimasti vivi (quanti? e per quanto tempo? e lo sono ancora?) che ho visto e conosciuto lontano, ad esempio in Siria, che ricordo, a seguire, con qualche altro scatto. I nostri morti e i loro morti. I morti. E chi li ricorda.
Se c'è, nel giorno dei morti che arriva (e in questo prepararsi), un motivo per stare "alegher" (Delio Tessa,) lo trovo, e senza nemmeno scavare troppo, nella trasparente consapevolezza che nelle persone che ho incontrato oggi c'era (c'è) una nota individuale accordata sul dolore e il ricordo: dei propri morti, certo, ma anche di quelli lontani. Accordata anche su questa nota: lo sforzo immenso di trovarci un senso alla vita. E un senso alla morte, che non ne ha. Comunque essa avvenga e sia avvenuta. Ha un senso il pensarci. Ai nostri morti. E pure (nell'istante medesimo) a quelli che si portano via le guerre.
La gente ci pensa. Sebbene questa morte (e la vita che la precede e la vita che resta...) gli venga sempre meno raccontata. Chi si indigna con la penna (inchiostro… quanto tiene?) dovrebbe indignarsi con qualcun altro. Non con la gente. La gente ci pensa. Ai suoi morti. E agli altri. Anche ai morti degli altri.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Israele crea uno special team per attaccare l’Iran (che non si sa mai)
(Pubblicato su Formiche)Doveva essere oggi 30 giugno la deadline per il deal sul nucleare iraniano, ma la data è stata prorogata, spostata per l’ennesima... Leggere il seguito
Da Danemblog
SOCIETÀ -
Murlo (siena): bluetrusco | i cavalli, il palio di siena e gli etruschi
Nell’ambito della prima edizione dell’unico grande festival dedicato agli Etruschi, in programma dal 3 luglio al 2 agosto a Murlo (Siena), domenica 5 luglio all... Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
La guerra italiana al Califfo
(Uscito sul Giornale dell'Umbria del 30/06/2015) Dai giorni intorno all'11 giugno, sono cominciate ad arrivare dai giornali americani le prime indiscrezioni... Leggere il seguito
Da Danemblog
SOCIETÀ -
«Finché l’ISIL esiste saremo in pericolo»
(Pubblicato su Formiche)«Ci sono persone in Siria e Iraq che stanno tramando per compiere atti terribili in Gran Bretagna…finché l’ISIL [lo Stato islamico, o... Leggere il seguito
Da Danemblog
SOCIETÀ -
Il referendum non risolve l’insolvenza, il popolo greco deve sapere la verità
Tutta la verità, nient’altro che la verità. Non ci sta ad incassare le accuse del duo Tsipras/Varoufakis e passa al contrattacco Juncker, si rivolge alla... Leggere il seguito
Da Blogaccio
SOCIETÀ -
La seconda ondata
Intervista di Peter Jellen. della Rivista Online "Telepolis", a Robert Kurz, del 18 e 19 luglio del 2010 Peter Jellen: Mr. Kurz, negli ultimi tre anni, la... Leggere il seguito
Da Francosenia
CULTURA, OPINIONI, SOCIETÀ