Di Antonella M.
La verità del serpente è un bel romanzo giallo ambientato a Venezia, che ho avuto occasione di leggere partecipando ad un gruppo di lettura.
Durante il festival del cinema, molti ospiti arrivano in una villa maestosa con un ampio giardino situata nella città lagunare, alcuni giungono per caso, amici dei padroni, altri invitati dalla figlia degli stessi.
Tra i numerosi ospiti spicca la figura di Sebastiano, uno sceneggiatore romano arrivato a Venezia con il suo compagno per motivi di lavoro, due sorelle torinesi di cui una vedova, una bella e ricca signora dell’alta società, ed altre coppie più o meno assortite e variegate.
Nel turbinio di vita mondana che ne sussegue, secondo me, la vera protagonista del romanzo è comunque villa Leonella, quasi in decadenza ma ancora ricca del suo antico fascino e sede in cui si svolge ampia parte del romanzo.
L’autore descrive bene sia il carattere di ogni singolo protagonista, sia il luogo particolare, e ci mostra una Venezia a tratti assonnata, a tratti avvolta in una nebbiolina, a tratti sprizzante vita mondana e d’elite, a tratti magica e misteriosa.
In questo romanzo a molte voci, soprattutto femminili, si svolge una tragedia che porta il lettore a scoprire solo alla fine la risoluzione del mistero.
Nel mezzo la descrizione di fatti e momenti di vita di ogni persona coinvolta, qualche spunto di riflessione, la lotta tra i proprietari, separati, sul futuro della villa e la scelta se trasformarla in grande albergo, mini appartamenti o restaurarla e riportarla agli antichi splendori.
La mia riflessione personale alla fine della lettura è che La verità del serpente è un libro valido, condito da mistero, amore, rancori vecchi e nuovi e la voglia di ritornare nella Venezia magica descritta benissimo dall’autore.
La verità del serpente, di Gianni Farinetti
(ed. Marsilio, 2011, pp. 299, ISBN 9788831710015)
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