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L’eco dei lettori. La voce invisibile del vento

Creato il 30 marzo 2012 da Patriziabi (aspassotrailibri) @openars_libri

Di Loredana M.

L’eco dei lettori. La voce invisibile del vento
Trovo sempre bello lasciarmi sorprendere da un libro… e pensare che Il profumo delle foglie di limone non mi era piaciuto poi così tanto, mi aveva lasciato una sorta di retrogusto amaro, ma ciò nonostante non ero riuscita a bocciare del tutto l’autrice. A ragion veduta, devo dire, specie considerando il fatto, non poco rilevante, che La voce invisibile del vento è stato scritto e pubblicato, almeno in Spagna, prima dell’altro. Misteri dell’editoria, se ci aggiungiamo pure il cambio radicale di titolo nella traduzione italiana, a discapito dell’originale: per me è più eloquente Presentimientos.
Onirico e surreale quanto basta per non trascendere nel fuori luogo, il libro è una narrazione a due voci, dentro e fuori Julia, la Bella Addormentata dai capelli rossi, che non trova più la strada, che ha perso tutte le certezze e i punti di riferimento, dentro e fuori da sé stessa. Senza cellulare, senza soldi, senza sapere come ritrovare il marito ed il figlio, qualunque donna, anche la più moderna ed emancipata, si troverebbe spiazzata e perduta. Alzi la mano chi per un attimo non ha mai dimenticato dove ha parcheggiato la macchina; chi si trova a percorrere una strada diversa da quella che percorre tutti i giorni, senza sapere come e perché; chi non si è mai trovato a fare, in sogno, cose che nella vita reale non immaginerebbe mai di essere capace di fare!?
Ciò che Julia percepisce come reale, è in realtà un sogno, nel quale il suo inconscio riversa tutte le sue paure, tutte le sue insicurezze, i suoi sbagli, i suoi segreti inconfessabili di donna e di moglie. Di contro, la realtà parallela di Felix, marito di Julia, uomo pratico e pragmatico, poco incline alle fantasie e ai voli pindarici, diventerà un incubo dal quale svegliarsi al più presto, perché vedere la sua amata, la madre di suo figlio, in coma in un letto d’ospedale è più di quanto un uomo sia in grado di sopportare, per quanto forte abbia mai creduto di essere.
Come un assurdo videogioco del destino, in una realtà virtuale e distorta, il tempo trascorso sarà per Julia l’occasione per mettere a posto i pezzi di un puzzle che nella realtà le appariva impossibile da ricomporre, perché l’inconscio di Julia darà un senso a ciò che è sempre stato sotto i suoi occhi ma disconnesso, senza senso e senza logica, sotto il suo sguardo di donna distratta e confusa. In un’altra dimensione, in un altro modo, ma nello stesso tempo, ci sarà per Felix l’occasione per dare importanza a cose che prima non ne avevano, i segnali di un disagio, di un malessere di Julia sottovalutato, ignorato, perché ritenuto poco importante. Così come poco importanti ci sembrano, spesso, le persone che abbiamo accanto, fino a che non rischiamo di perderle, fino a che non ci sembra di averle perdute, fino a che ci sembra di non aver fatto abbastanza per proteggerle e tenercele vicine.

La voce invisibile del vento, di Clara Sànchez
(Ed. Garzanti, 2012, pp. 361, ISBN 9788811684015)

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