La protagonista femminile de “L’eco del mio cuore” è Anna: una bambina, diventata donna troppo in fretta, a causa di una violenza, Il cui frutto sarà la nascita di un figlio che le verrà sottratto, contro la sua volontà, e dato in adozione. Anna, nonostante la sua povertà e la sua condizione di serva, non smetterà mai di sperare e di cercarlo e sarà proprio questa sua “ostinazione” ad essere premiata dal destino. Ormai adulta, potrà ritrovarlo e riabbracciarlo. Durante quell’incontro da lei tanto desiderato sarà proprio lui ha perdonarla e ha dirle “Eri solo una bambina, ma, nonostante tutto, non hai mai smesso di volermi bene. Questo ti rende un grandissimo merito perché l’amore supera ogni malvagità e medica ogni ingiustizia”. Non avrebbe mai potuto desiderare parole più belle dopo tanta sofferenza.
“Voglio aiutarvi perché siete l’unico di quei bambini di cui conosco la storia. Se sarò utile a voi, sarò riuscito, almeno in parte, a saldare il debito con la mia coscienza” sospirò come se un macigno invisibile gli impedisse di respirare.
“Sebbene possa leggere il disprezzo nei vostri occhi, ragazzo mio, ormai mi resta poco da vivere, per questo vi ho convocato qui. Non mi sono pentito per quello che ho fatto durante la mia insulsa esistenza perché mi ha permesso di essere riverito e temuto, nonostante il mio difetto fisico. Ho potuto dimostrare di valere e questa è stata la più grande rivincita nei confronti di tutti quelli che, mio padre per primo, non facevano che maltrattarmi e umiliarmi”
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