I progettisti sono giovani architetti spagnoli guidati dall’architetto Esaù Acosta Pèrez, vincitori del concorso internazionale del Padiglione Infanzia.
Come spiegano gli architetti, il concept parte dalla volontà di creare “una ludoteca che rappresenti l’idea di accessibilità che favorisca l’autonomia, l’utilizzo attivo e la comodità dei bambini disabili”.
Per l’ideazione del progetto, i progettisti si sono serviti di elementi:
- rampa, che percorre tutti gli spazi della biblioteca intorno al grande spazio centrale
- Quest’ultimo è, generato attraverso una scatola strutturale di legno “trasparente”, perforata cioè in alcuni punti strategici che rendono visibile la rampa.
- patii, distribuiti per tutta la ludoteca e che segnano il percorso della rampa.
Sono così previsti due spazi concentrici: uno centrale e più intimo, protetto dalle visioni dall’esterno ma rivolto verso i prati con vegetazione, il secondo invece è l’area perimetrale a questo nucleo, che stabilisce una relazione con l’esterno.
Le scelte progettuali effettuate dal team di Acosta Pèrez sono state indirizzate dal posizionamento privilegiato del Padiglione nel perimetro del Parco degli Alberi, permettendo una sinergia e una continuità visuale fra i due spazi pubblici.
Il progetto del team di Acosta Pèrez è pensato in chiave sostenibile: isolamento termico, doppia pelle e vegetazione caducifoglia, materiali ecologici senza additivi chimici e struttura in legno e, inoltre, alcune fonti rinnovabili per la generazione di energia come la geotermia. La “sfida” dei progettisti è quella di ridurre la domanda di climatizzazione, per cercare di ridurre costi di manutenzione e utilizzo dell’edificio.