Le bandiere del Villaggio Italia di Pec/Peja in Kosovo. Missione NATO, Foto di Antonio Conte
Per ora dovremo anche dribblare gli impegni, scavalcare le difficoltà, far finta che molti dei problemi che attanagliano la nostra esistenza e quella della nostra amata Italia non esistono. Bisogna fare spallucce ai cretini, girare le spalle ai detrattori, alzare la fronte orgogliosi e marcare il passo. Andiamo avanti!
Forse mi cimento in questi temi con toni, che una volta avremmo detto “da caserma”, senza rete, ma fiducioso di fare bene. Probabilmente questa opportunità del blog, nata casualmente e per personale ispirazione, mi è stata ispirata dai miei tempi militari ormai remoti, ma che sostengono ancora forti i sempre attuali Valori Militari, ai quali onorato mi ispiro: cito ad esempio il ben noto sentimento di appartenenza al gruppo, l’orgoglio per l’Italia degli uomini che meritano, la difesa delle Istituzioni, lealtà, ecc. Alcuni Generali parlano spesso anche di storia italiana e dei nostri grandi pensatori.
Ora quindi cosa è questo nostro posto di incontro, ovvero questo blog dove tutti noi ci raduniamo per leggere le ultime notizie d’arma o qualche riga almeno che alimenti il nostro senso del dovere e attaccamento alle istituzioni? Un segnale, anche minimo, che ci dica che non siamo soli.
L’umiltà che ho imparato è saper gioire in silenzio quando in un piazzale d’arma un reparto militare è schierato per l’alzabandiera. Questo ricordo era ancora vivo anche quella volta in Kosovo, per il mio reportage nei balcani del 2011. L’ennesima scelta dell’umiltà, la decisi quella mattina di Luglio quando assistevo all’evento con alcuni giornalisti italiani che, credo, mai prima avevano assistito ad una Alzabandiera fuori dal suolo patrio. Un’emozione grandissima, se fatta con altre cinque nazioni che a turno intonavano il proprio inno.
Andai con i miei ricordi ai primi giorni del Gennaio del 1987, sul piazzale della caserma di Cesano di Roma, nella Scuola di Fanteria e Cavalleria. Quella fredda mattina, imbracciando il fucile per la prima volta e gomito a gomito con i miei commilitoni, marciando a suon di musica, ricordo che era la “Marcia degli eroi” di Francesco Pellegrino, e occhi fissi al tricolore sentivo il
Forse dovremmo ricoprire i nostri valori, riscoprire l’umiltà, forse dovremmo anche esporre il nostro petto alla barbarie culturale dei nostri tempi con maggiore impeto e coraggio per combattere l’arroganza ed a volte il marciume che attanaglia la nostra sana Pubblica Amministrazione ed il nostro Paese.
Viva gli italiani e viva l’Italia!
Antonio Conte