L’elaborazione del lutto
L’esito positivo del lutto si ha quando la persona riesce a sostenere quello che John Bowlby chiama “tormento emotivo”. Occorre tener presenti tre aspetti che ne caratterizzano il processo di elaborazione.
- Tempi adeguati: il tempo, da solo, non guarisce il dolore. Una persona depressa, che si chiude in se stessa e tra le mura domestiche, nell’illusione che il tempo la curi, si accorgerà ben presto di sentirsi sempre più sconfortata, sola e demotivata. Il fattore decisivo non è il tempo in sé, ma come lo si utilizza e se esso viene adoperato per attivare risposte costruttive dinanzi alla sofferenza. Come il processo di attaccamento richiede i suoi tempi, così quello del distacco; più forte è il legame, più sofferto sarà il prezzo del distacco.
- Rituali e manifestazioni esterne: i cambiamenti significativi della vita hanno bisogno di rituali per non rimanere incompleti ed incompiuti; le esequie, i necrologi, il vedere il cadavere, le veglie funebri, le messe di anniversario, le espressioni di condoglianze da parte di amici e conoscenti sono forme rituali che aiutano nell’elaborazione del lutto. Nei casi in cui manca la certezza della morte, non si è potuto vedere il cadavere o non ci sono stati riti per suggellare il distacco, il processo di elaborazione del lutto si complica.
- Processi psicologici: il superamento di una perdita è legato ad una serie di tappe da completare
- l’accettazione
- l’espressione dei sentimenti di lutto e dolore
- il graduale superamento di reazioni che bloccano la ripresa
- l’adattamento all’inevitabile cambiamento di vita
- il coinvolgimento in nuove relazioni, in lavori e progetti che reimmergano nella vita
A sua volta, la mancata elaborazione di una perdita significativa può provocare:
- malattie somatiche
- problemi psichici
- decessi anticipati (non è così infrequente)
Tra i fattori rilevanti che incidono nell’elaborazione di un lutto, si evidenziano:
- Fattori circostanziali, quali il tipo di perdita, i ruoli interpretati dal defunto e le implicazioni pratiche per i superstiti.
- Fattori personali, quali il sesso e l’età dei superstiti, l’autoimmagine, gli atteggiamenti assunti dinanzi al distacco, le risorse cui attingere (materiali, psicologiche, spirituali, ecc.).
- Fattori socio-culturali che, da una parte, includono le forme di supporto esterno a disposizione dei superstiti (ad esempio, famiglia, amici, contesti di appartenenza sociale, ruoli professionali, ecc.), dall’altra elementi culturali che possono aiutare e, talvolta, ostacolare l’elaborazione del lutto.
Oltre ai percorsi di psicoterapia, molto utili possono essere i gruppi di mutuo aiuto, che rappresentano un fenomeno in crescita nella nostra società. Alcuni li definiscono gruppi di “autoaiuto”, sottolineando l’importanza di non delegare ad altri il compito di ritornare a star bene; ma il termine mutuo aiuto ha un’accezione più ampia, in quanto non comprende solamente l’aiutare se stessi, ma il sostegno reciproco nell’affrontare e superare le crisi della vita.
La scelta di quale cammino intraprendere per affrontare il disagio ed il dolore arrecati da un lutto o da una separazione, dipende dal tipo di lutto e dalle risorse delle persone coinvolte.
Molte ricerche confermano l’efficacia di questi gruppi, ma in alcuni casi la loro frequenza non è sufficiente ed è necessario l’intervento dello psicoterapeuta o dello psichiatra. Tutto dipende non solo dal carattere della persona coinvolta, ma dal suo atteggiamento e dal lavoro che essa è disposta a fare su di sé, per ricominciare a vivere serenamente.
BIBLIOGRAFIA
- AA. VV. (1995). Capire il lutto. Milano: Fondazione Floriani.
- Anthony, S. (1973). La scoperta della morte nell’infanzia. Roma: Armando Editore.
- Ariès, P. (1977). L’homme devant la mort. Parigi: Editions de Seuil (tr. it. L’uomo e la morte dal Medioevo a oggi. Roma – Bari : Editori Laterza, 1980).
- Aron, R. (1982). Morte, tempo e storia, in Campione, F., Palmieri, M. T. (1982). Dialoghi sulla morte. Bologna: Cappelli Editore.
- Boudrillard, J. (2002). Lo scambio simbolico e la morte. Milano: Feltrinelli.
- Bowlby J. (1969) Attaccamento e Perdita.Volume 1. Tr. it. Bollati Boringhieri 1972
- Bowlby J. (1973) Attaccamento e Perdita. Volume 2. Tr. it. Bollati Boringhieri 1975
- Bowlby J. (1979) Costruzione e rottura dei legami affettivi. Tr. it. RaffaelloCortina Editore, 1982
- Bowlby J. (1980) Attaccamento e perdita. Volume 3. Tr. It. Bollati Boringhieri 1983
- Di Nola, A. (1995a). La morte trionfata. Antropologia del lutto. Roma: Newton & Compton
- Douglas Davies, J. Death ritual and belief: the rhetoric of funerari rites. London: Cassel. (tr. It. Morte, riti, credenze. La retorica dei riti funebri. Torino: Paravia, 2000).
- Fornari, F. (1985a). La morte e il lutto, in AA.VV. (1985). La morte oggi, Milano: Feltrinelli.
- Freud, S. (1915b). Lutto e melanconia, in Freud, S. (1984). Opere, vol. 8. Torino: Bollati Boringhieri.
- Lamberto, A. (2005). Il lutto infantile e giovanile. Roma: CVS.
- Pangrazzi, A. (2002). Aiutami a dire addio. Il mutuo aiuto nel lutto e nelle altre perdite Gardolo (TN): Erickson.