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L'eleganza del riccio

Creato il 10 febbraio 2012 da Mamma Non Basta
L'eleganza del riccioNon so perchè stamattina mi sono ritrovata a pensare a questo libro e a Renée, la sua protagonista. Forse perchè, leggendolo, mi ci sono un pò identificata. Non sempre i libri che scalano le classifiche sono all'altezza della loro fama, ma questo mi è proprio piaciuto e so che, prima o poi, lo rileggerò.
Circa un anno e mezzo fa, una "web-amica" (che non sapevo sarebbe diventata una cara amica, nonchè la seconda persona che ho conosciuto dal vivo), scrisse questo post in cui chiedeva se ognuno di noi avesse un mantra.
Io scrissi questo commento:
 Il mio mantra e' molto semplice: vivi ogni singolo giorno come se fosse l'ultimo...il difficile e' ricordarselo ogni singolo istante...
Allora non conoscevo questo libro, e a dire la verità non leggevo così tanto come faccio adesso, tanto che non presi neanche nota del titolo...
Se devo proprio essere sincera, all'epoca non è che lo seguissi poi tanto questo mantra. A volte semplicemente ci si lascia vivere, si riempiono i giorni: di lacrime, sorrisi, nervosismo, gesti più o meno semplici  e azioni giornaliere e scontate. Poi un giorno ti scuoti un pò e ti accorgi che ti manca qualcosa, che è da troppo tempo che non hai più quella serenità di una volta. E allora provi a riprendertela, a cercare un modo di farlo, ma sei sola e da soli non si va da nessuna parte.
E' assodato!
Se sei fortunata, come lo sono stata io, ti capita di incontrare qualcuno che ti fa riflettere e ti da un altro punto di vista e allora cominci a porti un sacco di domande e ti dici che prima o poi la troverai una risposta, se non a tutte almeno a qualcuna.
E se fino ad allora avevi "limbato", ora cominci a venirne fuori.
E ti rispecchi in un libro, in una frase, in una foto, in una poesia...in qualsiasi cosa ti faccia convincere (o rendere conto) che vali qualcosina, anche se chi ti sta vicino, ti fa credere il contrario da troppo tempo.
Mi sorprendo un pò se penso a quanto abbia seguito quel mio mantra da allora, in alcuni giorni molto più che in altri.
Non saprei individuare il momento esatto in cui mi sono accorta di star male (forse perchè da quando te ne accorgi a quando lo accetti c'è solo confusione), nè saprei individuare il momento in cui ho iniziato a uscirne.
L'unico momento che ricordo con precisione è quando ho scelto Me.
Da quel giorno ho cominciato a stare davvero bene e anche se mi sento diversa e ho fatto cose che non avrei mai fatto ( ma che rifarei!), so che è così che voglio vivere, almeno per ora.
Lo so, volevo scrivere tutt'altro oggi ma son fatta così.
Se vi capita leggetelo, è un bel libro.
Peccato non conoscere il francese, perchè penso che un libro così, nella sua lingua originale, sia ancora più dolce...
Stasera, ripensandoci, con il cuore e lo stomaco in subbuglio, mi dico che forse in fondo la vita è così: molta disperazione, ma anche qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso. È come se le note musicali creassero una specie di parentesi temporale, una sospensione, un altrove in questo luogo, un sempre nel mai. Sì, è proprio così, un sempre nel mai.
[...]
Perché d'ora in poi, per te, andrò alla ricerca dei sempre nel mai.
La bellezza, qui, in questo mondo.
Ps: avevo in mente una canzone ma il muratore, di là, sta cantando a squarciagola questa. Ascoltiamocela, và, mio blog. 

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