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L’Elezione di Mattarella & i Media

Creato il 04 febbraio 2015 da Pedroelrey

Appun­ta­mento set­ti­ma­nale di “In Media Stat Virus: Il Mondo dei Media nell’Era di Twit­ter” con una pun­tata dedi­cata al fatto media­tico della set­ti­mana per quanto riguarda il nostro Paese: l’elezione del nuovo Pre­si­dente della Repub­blica. Tema che abbiamo affron­tato cer­cando di ana­liz­zare quale sia stato il trat­ta­mento infor­ma­tivo da parte dei media sia inter­na­zio­nali che nazionali.

L’analisi delle prime pagine dei prin­ci­pali quo­ti­diani inter­na­zio­nali [di]mostra come il ruolo del Pre­si­dente della Repub­blica sia di secondo piano poli­ti­ca­mente ed infatti nes­sun gior­nale dell’emisfero gli dedica nep­pure un tra­fi­letto in prima pagina.

Gran­dis­sima invece l’attenzione da parte dei media di casa nostra con le tele­vi­sioni in primo piano a comin­ciare dalla mara­tona elet­to­rale de LA7 dedi­cata in larga parte a ipo­tesi delle ipo­tesi, con­get­ture delle con­get­ture, per i primi tre scru­tini. 28 ore di tra­smis­sione basate sulla let­tura del signi­fi­cato delle schede bian­che. La diretta del nulla, il vuoto infor­ma­tivo più assoluto.

In gene­rale il trat­ta­mento infor­ma­tivo segue lo schema appli­cato durante le dimis­sioni di Napo­li­tano. Se per l’ex Pre­si­dente la sfilza di det­ta­gli sul ritorno a casa ed il suo macel­laio di fidu­cia non erano bastati, adesso sap­piamo tutto del bar­biere di Mat­ta­rella, della sua Panda e sul suo pre­sen­zia­li­smo a tutte le riu­nioni di con­do­mi­nio. I media cer­cano di creare “L’effetto Ber­go­glio”, di uma­niz­zare [pour cause] i volti della poli­tica, ma virano deci­sa­mente verso l’approccio alla Bar­bara D’Urso con buona pace del Pre­si­dente dell’Ordine dei Gior­na­li­sti che dopo essersi sca­gliato con­tro quest’ultima adesso tace consenziente.

For­tu­na­ta­mente rie­sce a strap­parci un sor­riso meno amaro la prima pagina de “L’Osservatore d’Italia” uscendo deci­sa­mente dagli schemi.

OsservatoreItaliaI

Scarso il riscon­tro, e l’interesse, sui social per l’elezione di Mat­ta­rella con i quat­tro hash­tag [#Quirinale2015, #Mat­ta­rella, #mara­to­na­qu­ri­nale e #mat­ta­rel­la­Pre­si­dente] che com­ples­si­va­mente rea­liz­zano sola­mente 301mila con­ver­sa­zioni ed un numero non tra­scu­ra­bile di “fes­sac­chiotti”, circa 20mila, — incluse alcune testate — che segue e dia­loga con l’account fake del neo Presidente.

PdRMattarella

Non va molto meglio per i gior­nali online che ten­gono la noti­zia in testa ai loro siti web per giorni interi senza susci­tare alcun inte­resse da parte dei let­tori, delle per­sone, come dimo­strano i dati Audi­web, piatti, per alcune delle prin­ci­pali testate. Un chiaro segnale della distanza tra poli­tici, media e persone.

Audiweb Mattarella

Nel pod­cast sot­to­stante, come d’abitudine, è pos­si­bile ria­scol­tare e, volendo, sca­ri­care l’intera pun­tata inter­val­lata da musica scelta ad hoc, in tema.

“In Media Stat Virus: I Media nell’era di Twit­ter” con­ti­nuerà la pro­gram­ma­zione sino a giu­gno e sono asso­lu­ta­mente gra­diti sug­ge­ri­menti sui temi da affron­tare da qui ad allora. È pos­si­bile inte­ra­gire, anche, via Twit­ter uti­liz­zando l’hashtag  #imsv14 e/o men­zio­nando i due account @pedroelrey / @radiofujiko.


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