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L’empatia salverà il mondo. Parola di Jeremy Rifkin

Creato il 25 aprile 2010 da Geolo

E’ tutto diverso. Tutto è cambiato, stiamo vivendo il tramonto inesorabile del mondo dell’illuminismo, del razionalismo, della rivoluzione industriale.Tutto questo a favore di una nuova società empatica.

Naturalmente questo non avviene per caso. Volendo sintetizzare, le ragioni percui si sta verificando questa rivoluzione empatica secondo Jeremy Rifkin , sarebbero da ricercarsi dal concatenarsi di due eventi: l’avvento della tecnologia digitale e la crisi economico-energetica.

L’empatia salverà il mondo. Parola di Jeremy Rifkin

 

La crisi economica di oggi è prima di tutto una crisi energetica: e finora non siamo stati in grado di affrontarla e risolverla. Perchè, sostiene l’autore statunitense, stiamo affrontando la crisi energetica con le categorie del passato. L’uomo razionale, competitivo, utilitarista è l’uomo del passato. “Il cervello dei giovani lavora in modo diverso.” I giovani sono abituati a stare connessi tra di loro a miglia di distanza, lavorano in digitale, completamente a loro agio su quattro cose differenti contemporaneamente, sono abituati a possedere interamente il loro mezzo di espressione. Producono e condividono ciò che vogliono, non hanno mediatori, non sopportano autorità; perchè l’autorità sono loro stessi, come gruppo di condivisione. Dice Rifkin in un intervista a Sara Gandolfi su Sette : “Ogni volta che nuovi regimi energetici s’incontrano con nuovi modi di comunicare, la civiltà e la coscienza fanno un salto in avanti”. Lo sviluppo della tecnologia digitale unito all’espansione della rete ha reso possibile la creazione dal basso, la condivisione, la partecipazione di tutti. L’insostenibilità ambientale dello sfruttamento di risorse scarse, dall’altra parte, ha reso necessario e impellente lo sviluppo e la creazione di modelli di produzione di energia pulita. La convergenza tra tecnologia e necessità ambientale ha creato una coscienza globale dei nostri destini.

Nel suo nuovo libro, “La civiltà dell’empatia”, l’autore americano  individua quattro filoni di sviluppo futuro che saranno le basi dello sviluppo della società dell’empatia: le energie rinnovabili; la tendenza di ogni edificio a diventare una piccola centrale di produzione e immagazzinamento dell’energia, investimenti nella ricerca sull’idrogeno; la possibilità di rendere l’energia “digitale” cossichè sia possibile ridistribuirla sul territorio.

Diradata la nebbia delle emissioni di CO2, si comincerà a scorgere la società dell’empatia  dipinta da Rifkin: milioni di individui che si autoproducono l’energia che è loro necessaria per vivere; la stoccano sottoforma di idrogeno e quando non serve, la distribuiscono attraverso reti accessibili a tutti.


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