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L’energia del vuoto, Bruno Arpaia (finalista Premio Strega 2011)

Creato il 21 giugno 2011 da Libriconsigliati
L'energia del vuoto

L'energia del vuoto

Titolo: L’energia del vuoto

Autore: Bruno Arpaia

Editore: Guanda
Pagine: 266
Prezzo: € 10,73
Pubblicazione: gennaio 2011
ISBN: 978-88-6088-538-8

Valutazione Libriconsigliati: consigliato.

«Di tutte le sostanze, il vuoto è quella che conosciamo meno. Eppure è soprattutto di quel vuoto che è fatta la materia.»

Con L’energia del vuoto, Bruno Arpaia presenta una storia intensa e sfaccettata. Un regalo, quello che Arpaia fa ai lettori con questo romanzo, finalista al Premio Strega 2011, perché offre la possibilità di avvicinarsi a una materia spesso percepita come lontana, forse anche un poco oscura. Arpaia si addentra infatti nei territori della fisica moderna e della quantistica, intessendo un racconto dove l’intrigo del giallo e i sentimenti si mescolano a pagine di vera e propria trattazione scientifica. Teatro di questo viaggio nella scienza è il CERN di Ginevra e gli esperimenti realizzati con l’acceleratore di particelle LHC, il Large Hadron Collider, il cui obiettivo è proprio quello di  provare a capire cosa si nasconde dietro l’origine dell’universo, quale sia il punto zero da cui tutto ha avuto origine.

Ad aprire il romanzo, il buio di una notte diversa dalle altre e Pietro Leone, funzionario ONU, che sta lasciando Ginevra. Dal sedile posteriore della macchina, una voce assonnata: “Dimmi la verità, papà. Stiamo scappando?”. È la voce di Nico, suo figlio. Non sappiamo per quale motivo stiano lasciando Ginevra, in una fuga che li porterà prima a Marsiglia, poi forse in Spagna, ma di certo, di qualsiasi cosa si tratti, questo è legato alla scomparsa di Emilia, moglie di Pietro e madre di Nico, che si trova intrappolata in un vero e proprio intrigo internazionale e deve fare i conti con un sabotaggio terroristico.

Brillante ricercatrice del CERN, per Emilia il lavoro viene prima di ogni altra cosa, anche prima del suo rapporto con Pietro, che si sta infatti lentamente sgretolando.

Ogni giorno Emilia osserva e studia particelle che si avvicinano, si scontrano senza mai toccarsi davvero, separate da quel vuoto, quella distanza infinitesimale che non riusciamo a percepire ma che c’è, ed è ricca e densa – di interrogativi, di domande, di vita. E così è successo a lei e a Pietro, perché anche le esistenze delle persone si incontrano, nell’illusione di riuscire a toccarsi davvero, e si allontanano, a volte perdendosi per sempre.


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