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Non ho provato dispiacere né gioia per la vittoria a pallone della Spagna e per la conseguente sconfitta dell’Italia per il semplice ma buon motivo che a me il calcio non fa né caldo né freddo. Proprio non mi dice nulla. Figurarsi se affiderei mai significati politici a una partita, come per giorni e giorni, con una enfasi rivoltante, hanno fatto i telegiornali di tutte le confessioni. Ecco, semmai un qualche sentimento dovessi provare è quello di un grasso e incontenibile compiacimento per la batosta ottenuta proprio da loro, i commentatori “sportivi” con il loro bolso nazionalismo da tre palle una lira.