Quando Obama venne eletto presidente degli Stati Uniti, molti americani si sentirono minacciati da quella parte del suo programma che prevedeva una messa al bando delle armi da fuoco. Un mercato così florido quello delle armi da non conoscere mezze stagioni. Se un ladro entra in casa tua per farti la festa e tu lo accogli calorosamente con un M16 tra le mani, nessun tribunale ti riconoscerà un giorno di galera per averlo spedito al creatore. Diversamente, se un ragazzino armato fino ai denti decide di far passare qualche oretta di terrore ai suoi compagni di scuola, la cosa diventa un tantino più complicata (per approfondire cinematograficamente la questione consiglio il pregiatissimo film Elephant di Gus Van Sant).
Poi arriva la quattordicesima puntata della quarta stagione di The Walking Dead e ti sembra che qualcosa stoni. La 4×14 si rivela finalmente un episodio valido, in cui Carol, Tyreese, Lizzye, Mika e la piccola Judith vagano per i boschi cercando di raggiungere questo fantomatico luogo di raccolta noto Terminus. Nel bel mezzo del nulla trovano una casa molto confortevole e non manca molto prima che qualcuno proponga di fermarsi li per “rifarsi una vita”. E sembra che l’idillio funzioni, finchè non succede il disastro che cambierà tutto. Pur essendo uno dalle larghe vedute, mi fa comunque strano vedere una bambina a malapena dodicenne recitare per quaranta minuti con una pistola in mano. Una reazione che avrei ugualmente avuto se si fosse ad esempio fumata una sigaretta.
L’apocalisse zombie non nasconde solo un pericolo all’incolumità fisica dei protagonisti, ma anche mentale sotto forma di stress post-traumatico. E i più giovani sembrano reagire peggio degli adulti, mostrandosi insensibili a certi orrori. Carl fu il primo a dare piccoli segni di squilibrio (forse magari perchè ha sparato in testa alla madre) e ora è uno che non ha più emozioni e trangugia cibo come se non ci fosse un domani. Diversamente Lizzye vede negli zombie solo persone “cambiate”, con cui ci si può fare amicizia o giocare ad acchiapparello. Diversamente la sorellina Mika ha colto la natura maligna di queste creature, con le quali è meglio non avere nulla a che fare. Sarà questa piccola bambina a salvare la sorella in più occasioni, aggirandosi con in mano una pistola che a malapena riesce a reggere. Sfoglia la gallery qui sotto.