…”Allora devo ringraziare le nebbie di Maya perchè stanno lì per essereFonte: eliotropo
diradate? Pare di sì, nonostante la rabbia e lo sconforto che così
spesso mi prende, nonostante la stupidità che pare circondarmi,
nonostante Kali Yuga.”…
Link: http://eliotroporosa.blogspot.com/2011/09/consapevolezza.html
di “Rosa”
TITOLO ORIGINALE: “CONSAPEVOLEZZA?“
Sarebbe molto più semplice non conoscere, non rendesi conto. Reagire, semplicemente agli avvenimenti che ci accadono, nel momento in cui accadono. Conservando quello stupore per le cose che alla fine salva la vita.
Rendendola più leggera.
In fondo è il modo in cui accetta di vivere la stragrande maggioramza delle persone…non sapendo o forse fingendo di non sapere, quali siano le “regole del gioco”.Non intuire il senso e le intenzioni che stanno dietro agli accadimenti ci consegnerebbe un mondo forse più accettabile, di cui scopriremmo le eventuali brutture solo all’ultimo momento, quando e se accadessero proprio a noi.
Ammesso che incrociassero la nostra strada.
Facendolo, acquisendo coscienza diverebbe impossibile, come lo è per “Cassandra”, ignorare l’evidenza delle trappole, fare finta che i pacchiani specchi per catturare le allodole che li circondano non esistano. Perchè essi sono lì evidentissimi, ripetitivi, sempre uguali a se stessi, evolvono le loro tecnologie ma la sostanza resta la medesima.Forse è per questo che spesso le “Cassandre” finiscono bruciate proprio da quelli che vorrebbero mettere in guardia, da coloro che amano, perchè la gente non vuole sapere, ha quasi paura di pensare, di rendersi conto.
Dovrebbero prendersi la responsabilità di esistere, di essere, di decidere per la propria vita. Questo potrebbe persino significare d’accettare la sfida di essere diversi, di essere altro che non massa, neri fa pecore bianche.
Sembrano invece rifiutarsi tenacemente di comprendere la banalità che milioni di pecore nere incazzate cambiano il loro mondo. La sfera in cui avviene questo non è solo e necessariamente pubblica, non riguarda solo la politica spicciola, la relazioni sociali, ma anche e soprattuto privata, spirituale. I rapporti fra le persone e con il superiore.
Davvero non ci rendiamo conto di quanto questo sia ipocrita?Si preferisce andare dove vanno tutti e fare quel minimo che dà apparenza piuttosto che accetare il rischio di farsi domande e di cercare dentro di sé le risposte… che sono lì, innegabilmente e per tutti, affidando alle banalità superficiali il compito di risolvere il nostro rapporto con il superiore, con il prossimo ed il divino.
Forse sì, non posso credere che non ci attravesino pensieri chiarificatori, sono sicura che esistano in tutti, ma è molto più semplice risolvere ogni dubbio ed esigenza con dei riti quotidiani e famigliari. Con rapporti formali e consolidati, rituali e privi di complicazioni.
Ed allora mi chiedo perchè, spesso, in me ed in molti altri esista il bisogno di svolgere questo scomodissimo ruolo delle “Cassandre”.Accettando la certezza di un’assoluzione plenaria, che ci perdona e non ci chiede di prenderci la responsabilità di migliorarci e crescere, che non ci chiede di comprendere cosa significhi amare il prossimo, che non ci chiede alcun sacrificio che non sia un obolo, un elemosina.
Non sarebbe più semplice tenerci la nostra consapevolezza ed avviarci verso un superiore livello vibrazionale e di coscienza… consapevoli dell’impermanenza e del continuo ritorno?
Consapevoli del fatto che il divino resti ineffabile, indescrivible ed incredibilmente più comprensivo ed amorevole di quanto ogni descrizione d’uomo possa narrare?
Ho compreso che fa parte del sentirsi vivi, del cammino che stiamo percorrendo. Io non riuscirei a pensare di non prendermi la responsabilità, di non dire, descrivere e condividere quel che sento e vedo…quel poco che mi pare, a fatica di capire. Lo faccio per me, perchè l’amare ed il dare mi aiutano a “diventare completa”, mi aiutano a compiere il mio percorso. Allora devo ringraziare le nebbie di Maya perchè stanno lì per essere diradate? Pare di sì, nonostante la rabbia e lo sconforto che così spesso mi prende, nonostante la stupidità che pare circondarmi, nonostante Kali Yuga.Namastè
Scritto da “Rosa”
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Kali yuga è l’era della discordia e dell’ipocrisia.
Gli antichi testi vedici parlano di questo periodo storico come di un’epoca di decadenza e grandi conflitti, mentre i saggi già molte migliaia di anni fa prevedevano che nel corso di questo yuga il genere umano avrebbe creato serie complicazioni per sé e per il pianeta Terra.
da http://www.riflessioni.it/cultura-vedica/kali-yuga.htm