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L’eredità dei sogni – il lascito a fumetti del maestro Satoshi Kon

Creato il 28 giugno 2013 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Prima di essere un regista di film animati tra i più apprezzati e rivoluzionari del cinema giapponese, il compianto negli anni ottanta è stato un abile fumettista, la cui opera appare paragonabile per diversi aspetti a quella del più celebre Katsuhiro Otomo. È intuibile sin dalle prime pagine del tomo antologico L’eredità dei sogni, grazie a scenari e tematiche fantascientifiche che si mescolano ad atmosfere oniriche. Per poi, col proseguire della lettura e con l’acquisire di uno sguardo più completo, notare come Kon condivida con Otomo questi temi applicati a scenari urbani, ma con un approccio, rispetto al padre di Akira, molto più umano e attento alla caratterizzazione di personaggi assai realistici.

Le similitudini con Otomo non si fermano qui. I due colleghi – che in più occasioni hanno collaborato – condividono anche un tratto estremamente asciutto, essenziale, che ben si presta a rappresentare una certa asetticità dei paesaggi cittadini giapponesi.

La raccolta si apre con un racconto di pura fantascienza visionaria. In un contesto futuribile di cui non è dato molto sapere, certi poteri psichici mettono in pericolo alcuni ragazzini. Tutto accade molto in fretta, i dettagli non vengono sprecati, ma il pathos cresce costante.

La regia. È probabilmente a partire da questa prima generazione di autori giapponesi cresciuti col boom dell’animazione che il manga vive in simbiosi col concetto applicato di una regia cinematografica. Ogni vignetta è ben congegnata e le inquadrature sono raramente frontali, sempre alla ricerca di una sfumatura e una sensazione trasmesse a un osservatore terzo, affiancato ai protagonisti.

I quindici racconti dell’antologia spaziano in un’ampia varietà di generi raccontando un Giappone futuro, contemporaneo (ai tempi in cui si raccontava) e passato. Dal suo debutto a fumetti nel 1985 con Carve, percorrendone la carriera per tutti gli anni ottanta. La peculiarità dell’opera di Kon sta nell’ideare con grande confidenza spezzoni di vite e scenari tanto indipendenti quanto vividi e vivi. Anche solo per dieci, venti pagine, che si tratti di racconti sportivi o estremamente fantasiosi, l’autore non si risparmia mai di immaginare un contesto coerente che il lettore non arriva del tutto a conoscere, ma che non può far a meno di percepire.
È una tendenza relativamente diffusa nel manga, quella a esercitarsi in storie brevi, complice la perenne ricerca della serie di successo, ma distingue un’abilità propria del grande narratore dotato di una misura e un immaginario fervido.

È questo ciò che è stato Satoshi Kon: una mente prolifica che, senza schemi, ha offerto molto al mondo del manga e dell’animazione, e ne troviamo qui la dimostrazione non nella prorompente capacità di sconvolgere propria di certi suoi film, ma nei dettagli, nelle pieghe sottili del racconto.

Abbiamo parlato di:
L’Eredità dei sogni
Satoshi Kon
, 2013
424 pagine, brossurato, bianco e nero / colore – 19,99 €
ISBN: 978-8863042825

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