Voglio per ora solo osservare quanto sia strano che ci si preoccupi così tanto dei cibi “OGM” mentre invece i farmaci OGM non destino gli stessi scandali!
Premetto che in questo post parlerò di OGM considerando in particolare il caso dei vegetali OGM in quanto sugli animali la tecnologia non mi risulta ancora applicata e su batteri, lieviti e funghi l'OGM non sembra scandalizzare più di tanto.
Non tutti coloro che sono contro gli OGM lo sono per gli stessi motivi, ognuno può avere ragioni diverse:
- Un primo motivo, a mio parere abbastanza diffuso, è strettamente legato alle convinzioni spiritual-religiose: non si vorrebbe ammettere la possibilità di modificare ciò che Dio ha creato e si considera presuntuoso che l'uomo possa, quasi paragonandosi a Dio, pensare di “creare” nuovi organismi viventi. A questo livello sono collegate anche le paure ingiustificate di incroci (impossibili) definiti “mostri” tra animali e piante, funghi ecc...
- Un secondo motivo lo definirei “sanitario”: avendo modificato il patrimonio genetico di una pianta non si può sapere cosa esattamente comporti nel suo metabolismo e quindi deve essere esclusa la possibilità che vengano prodotte tossine e che gli alimenti da questa derivati siano ugualmente commestibili, sicuri e non presentino nuove sostanze allergeniche. Si insinua inoltre la possibilità di effetti nutrizionali collaterali evidenziabili solo nel lungo periodo e quindi solo dopo diversi anni.(A questo proposito vorrei far notare ciò che molti non sanno: sono considerati dalla legge OGM solo gli organismi geneticamente modificati con la tecnica del DNA ricombinante e tecnologie genetiche simili. Non sono quindi, ad esempio, regolate da leggi restrittive tutte quelle varietà vegetali ottenute tramite bombardamento radioattivo del loro patrimonio genetico. Prima degli OGM infatti molte varietà sono state ottenute bombardando con radiazioni le sementi; queste venivano poi seminate e se si dimostravano interessanti si tentavano incroci e selezioni fino ad ottenere un genoma stabile e utilizzabile in agricoltura. In questo caso la modifica del DNA si ottiene ugualmente ed essendo oltretutto assolutamente casuale e magari neanche completamente conosciuta non vedo come mai dovrebbe essere considerata più sicura ed esente dai sofisticati procedimenti di verifica richiesti nel caso di OGM. Tuttavia così come nel caso degli ibridi siccome sono varietà ottenute prima degli scandali e proteste antiOGM si fa finta di niente sperando anche nell'ignoranza).
- Esistono poi motivazioni ecologiche: il patrimonio genetico di una pianta può facilmente incrociarsi con quello di piante della stessa specie e di specie “vicine” o affini. Questo fatto complica notevolmente le problematiche perché piante OGM possono facilmente incrociarsi con piante di campi vicini eventualmente non OGM e il risultato ottenuto sono semi e conseguentemente piante e frutti diversi (geneticamente e nutrizionalmente) da quelli delle piante originarie. Questo significa che in teoria bisognerebbe ricontrollare la sicurezza delle sementi OGM che in natura si sono parzialmente incrociate così come quelle dei campi vicini che incrociandosi possono essere diventate parzialmente OGM. Non si possono prevedere infatti esattamente le conseguenze metaboliche e nutrizionali dei nuovi incroci. Inoltre se nel luogo di coltivazione delle sementi OGM esistono specie selvatiche affini con cui queste si possono incrociare c'è il rischio che vengano “contaminate” le specie originarie selvatiche con conseguente “danneggiamento” del loro patrimonio genetico. Esiste inoltre la possibilità che alcune sementi OGM frutto di incroci spontanei soppiantino altre specie erbacee o arboree sostituendosi nella loro nicchia ecologica. E' quello che è successo e succede anche con l'introduzione di specie non OGM vedi ad esempio i casi dello scoiattolo grigio, del siluro e della robinia.
- Forse ci sono altri motivi che ora mi sfuggono ma di sicuro un'altra categoria è legata alla paura della manipolazione delle informazioni disponibili. E' una ragione seria e purtroppo è anche su questa che fanno leva entrambe le parti ad in maniera ugualmente sleale. Succede troppo spesso ad esempio (e mi rattrista enormemente averlo scoperto) che notizie divulgate da associazioni ambientaliste o legate al mondo del biologico-alternativo siano appositamente incomplete ed imprecise quando non sono completamente false ed inventate e vengano utilizzate apposta per demonizzare il mondo legato alla produzione degli OGM; dall'altra parte invece si fa leva sulla speranza, oggettivamente difficile da raggiungere, di creare nuove specie in grado di debellare la fame nel mondo e la malnutrizione ben sapendo quanto questi problemi siano legati purtroppo per la maggior parte a guerre, corruzione, sfruttamento da parte dei paesi più ricchi, siccità ecc... : le aziende che producono e fanno ricerca sugli OGM facilmente esagerano sui risultati ottenuti volendo illudere le masse di poter ottenere chissà quali miracolose sementi. Il problema dell'attendibilità delle informazioni è purtroppo grave e coinvolge tutti i campi proporzionalmente agli interessi ad essi collegati che possono essere ideologici, economici, politici... in tutti i casi la quantità di informazioni reperibili di tipo ingannevole, parziale, o falsa è così alta che diventa un lavoro arduo venirne a capo con delle sicurezze! Per quanto riguarda gli OGM credo che gli interessi in gioco (oltre che politici-ideologici) siano quelli delle case produttrici di pesticidi contro quelle produttrici di OGM ovvero dell'Europa (probabilmente più forte nelle industrie chimiche) contro gli Stati Uniti che negli OGM hanno investito moltissimo.
Per quanto riguarda il primo punto mi viene veramente difficile essere imparziale ma anche supponendo di essere credente non mi risulta che Dio si sia espresso riguardo alla possibilità per “l'uomo” di creare nuove specie. Inoltre in un modo o nell'altro sono migliaia di anni che selezionando “artificialmente” piante e animali ne creiamo di nuovi e quelle tecnologie che oggi a noi sembrano “innaturali” un giorno sembreranno al contrario parte delle nostre tradizioni. Voglio inoltre rassicurare che non esiste la possibilità di creare mostri ibridi tra piante e animali: si è solo valutata l'ipotesi di provare a inserire un gene animale (quindi un frammento di DNA che codifica una molecola tipicamente animale) in una pianta. L'organismo risultante potrà essere soltanto la stessa pianta con caratteristiche lievemente diverse e che, se l'esperimento dovesse andare a buon fine, produrrà anche questa molecola insieme a tutte le altre.
Per quanto riguarda i motivi sanitari io farei queste considerazioni:
- in natura gli incroci sono sempre avvenuti (e l'OGM non è sostanzialmente diverso da un incrocio se non nel fatto che si conosce il nuovo gene che sarà presente nella nuova varietà) e l'uomo ha sempre dovuto affrontare l'eventualità di piante diventate meno commestibili o meno digeribili o meno nutrienti. L'esperienza permette di riconoscere nel tempo gli incroci positivi da quelli indesiderabili e difficilmente nel caso degli OGM succederanno cose sostanzialmente diverse da quelle che hanno dovuto affrontare i nostri antenati. Ma senza rischi difficilmente si potranno risolvere i problemi e le nuove malattie che inevitabilmente il tempo ci “regalerà”!
- l'eventuale pericolosità di un OGM o degli incroci casuali risultanti sarà legato strettamente alla frazione di genoma inserita nell'OGM quindi non si può pensare di trattare gli OGM come fossero tutti ugualmente positivi o al contrario potenzialmente pericolosi!
- per verificare l'eventuale pericolosità di un OGM e dei suoi incroci dovrebbe bastare vedere se le nuove molecole prodotte nell'OGM siano tossiche o comunque indesiderabili e se negli incroci queste vengano prodotte in maggiore o minore quantità. All'inizio il lavoro di controllo potrà essere oneroso ma nel tempo dovrebbe essere sempre più facile verificare la sicurezza di un nuovo OGM e dei suoi futuri eventuali incroci.
- gli incroci possono avvenire solo con specie affini (per quanto riguarda piante e animali) quindi se l'OGM viene coltivato in luoghi in cui queste non crescono (essendo originarie di altre nazioni o continenti) non c'è alcun rischio di incroci con varietà selvatiche autoctone e quindi non vi sarà neanche pericolo di danneggiare il loro patrimonio genetico se di danneggiamento è giusto parlare
- esiste la possibilità che un OGM soppianti altre specie selvatiche solo se e dove questo ha dei vantaggi competitivi nel territorio altrimenti è quasi impossibile che ciò avvenga in maniera diversa da quella di tutte le altre sementi simili coltivate. Sarà quindi ad esempio ben difficile che una semente resistente ad un pesticida possa trarre vantaggi particolari al di fuori dei campi coltivati
- L'uso delle sementi OGM purtroppo determina una drastica diminuzione di biodiversità genetica: le sementi utilizzate avranno tutte lo stesso genoma o molto simile (di questo non sono certo ma lo ritengo molto probabile) e questo non è affatto positivo: una buona biodiversità genetica garantisce una maggiore possibilità di risposta e di successivo superamento alle avversità ecologiche grazie alla selezione naturale dei genomi più competitivi. Se le sementi OGM non possono essere riseminate (perché proibito dal contratto di acquisto) e reincrociate difficilmente ci potrà essere un continuo e progressivo miglioramento e adattamento “naturale” della specie all'ambiente in cui viene coltivata. Questo però è un problema che non riguarda solo le sementi OGM ma la gran parte delle sementi oggi coltivate che essendo ibride e quindi fornendo semi sterili non possono comunque essere riseminate. D'altra parte anche quando le varietà coltivate forniscono semi fertili le aziende agricole preferiscono comunque ricomprare la semente da un fornitore esterno piuttosto che raccogliere e selezionare i semi personalmente: in questo modo nel breve periodo risparmiano tempo e attrezzatura e hanno semi con qualità garantite anche se purtroppo nel lungo periodo probabilmente ne pagheremo le conseguenze nell'adattabilità delle piante al territorio e nella loro resistenza ai parassiti.
Concludendo credo che:
Il pericolo degli OGM sia stato amplificato eccessivamente probabilmente per gli interessi in gioco da parte delle ditte produttrici di pesticidi e per motivi politici-ideologici. Era giusto chiedersi se gli OGM fossero veramente così miracolosi ed esenti da pericoli perché questa tecnologia non è sicuramente esente da rischi e va utilizzata con attenzione ma tuttavia non è nei nostri interessi demonizzarla a priori. Ogni OGM è sostanzialmente diverso dagli altri in base al gene che è stato aggiunto e a quanto si è riusciti ad amplificarlo quindi bisognerebbe parlare pro o contro un OGM solo sapendo che geni siano stati aggiunti, come viene modificato il metabolismo e in pratica quali sostanze aggiuntive vengono prodotte e le loro proprietà (positive o negative che siano). Solo così può avere senso discutere, altrimenti rischiamo di parlare di concetti puramente astratti e poco attinenti alla realtà. Dal punto di vista sanitario infatti il problema di alcuni (ad esempio eventuali allergie) può non preoccupare altri e allo stesso modo un cibo più ricco di vitamine non è detto che interessi particolarmente a tutti. A questo riguardo mi sembra corretto da parte del consumatore pretendere di sapere se ciò che sta mangiando sia un OGM ma sarebbe ancora più importante sapere di che OGM ci stiamo eventualmente cibando e più esattamente in cosa sostanzialmente differisca rispetto alla varietà da cui derivava. Siccome non credo che un'analisi delle caratteristiche nutrizionali di un OGM sia poi così onerosa e complicata non vedo per quale motivo non possano o debbano essere fornite queste informazioni: sarebbe sicuramente un passo avanti nel rassicurare i consumatori.Un caso diverso in cui è opportuno fare distinzioni tra OGM diversi riguarda le questioni ambientali: in Italia coltivando mais OGM non si rischia di contaminare nessuna specie selvatica autoctona “originaria” in quanto il mais è di origine americana e quindi lo stesso discorso varrà per le numerose specie orticole originarie del nuovo mondo: pomodori, melanzane, patate, fragole... e lo stesso discorso varrà probabilmente per l'America nei confronti delle specie di origine africana, asiatica o europea e quindi per il riso, il grano, l'orzo... Inoltre se nelle vicinanze non ci sono campi coltivati della stessa specie o varietà dell'OGM difficilmente ci potrà essere ibridazione e anche se questa ci fosse il danno risulterebbe limitato se comunque gli agricoltori non intendono riseminare la propria semente!Prendiamo un esempio ancora diverso: il cotone Bt è un cotone modificato geneticamente per resistere all'attacco di alcuni insetti grazie alla produzione da parte delle piante di tossine naturali mortali per diversi insetti mentre invece totalmente innocue per i mammiferi e quindi l'uomo. Queste stesse tossine e i batteri che le producono oltretutto vengono utilizzate normalmente in agricoltura biologica proprio per la loro sicurezza.Ora mi chiedo: cosa può preoccupare, di questo tipo di OGM? Non di certo un motivo sanitario ne credo un motivo ecologico specialmente se il cotone viene coltivato al di fuori delle aree in cui cresce la specie originaria selvatica. A questo punto mi verrebbe da dire che una condanna generica agli OGM sia dovuta solo a incompetenza, motivi ideologici e paura del nuovo!
Una delle cose che più mi rattristano è che, per quanto possa sembrare assurdo, alcuni OGM sarebbe opportuno e naturale poterli utilizzare nell'agricoltura biologica! Ovviamente solo alcuni: non certo le sementi resistenti ai pesticidi! Invece purtroppo questa collaborazione appare momentaneamente impossibile e ideologicamente inaccettabile. Questo esagerato terrore per l'OGM ha inoltre reso insensatamente onerose le analisi richieste per dimostrare la loro totale innocuità rendendo obbligatorie e sovrabbondanti analisi spesso non necessarie: questo purtroppo ha danneggiato più la ricerca “libera” universitaria che quella delle multinazionali e ha reso questa tecnologia idonea solo per le varietà vegetali coltivate più abbondantemente penalizzando diverse specie vegetali orticole. Purtroppo sono proprio le ditte produttrici di pesticidi che ringraziano per questa situazione e per assurdo le associazioni per il biologico giocano i loro interessi!
Sarebbe proprio opportuno lasciare da parte ideologie e dogmi e tentare un dialogo in modo che scienza, tecnologia, ricerca, biodiversità e ambientalismo non sembrino più incompatibili ma al contrario lavorino in sinergia rendendo la nostra agricoltura più sicura e meno inquinante.Purtroppo però fino a quando l'opinione pubblica seguirà le mode del momento o l'associazione ambientalista di turno o la rivista di “controinformazine” senza ragionare anche con la propria testa e verificare nel tempo l'affidabilità delle informazioni ricevute, nulla potrà cambiare perché comunque nessun politico e nessuna associazione per il biologico oserà mai parlare anche bene di OGM fino a quando questi rimarranno tabù nella testa dei loro “clienti” diretti!