da ” Le Cronache Nemediane “
Robert Howard
Con questo brano dall’ indiscutibile fascino, dal sapore arcaico ed evocativo, carico di suspense e di magia lo scrittore americano Robert Erwin Howard dava inizio ad una saga fantastica e barbarica che tanta fortuna avrebbe avuto nei decenni a venire, e creava un personaggio destinato ad affascinare milioni di persone, soprattutto giovani, in tutto il mondo: Conan il Barbaro. Nell’ era Hyboriana, dove lo scrittore coloca il suo personaggio, vivono barbari e guerrieri; re e maghi; mostri orribili e creature fantastiche; divinità che esigono sacrifici di sangue e sacerdoti implacabili; donne bellissime, superbe e crudeli che trascinano gli uomini negli abissi della perdizione e della morte e fanciulle innocenti rapite da mercanti di schiavi che attendono, fiduciose e tremanti, un impossibile salvatore. Su tutto domina, incontrastata e meravigliosa, la figura di Conan il Barbaro: un vagabondo, un mercenario che mette la propria spada e la propria forza fisica al servizio di re e potenti senza tuttavia giurare mai loro fedeltà. Conan è spietato, perchè spietato è il mondo in cui vive; ardente e passionale, possente, collerico ma anche tenero, capace di amare e di essere dominato dall’ amore verso le donne, egli, in realtà, ha un suo codice di onore, tipico forse anche dei popoli barbari del nord Eurpopa in lontani tempi storici: non conosce la corruzione che nasce dalla brama di possesso; l’ avidità infinita alimentata dal lassismo dei costumi. In fondo, il suo animo è puro; il suo cuore è forte e generoso; il suo bene più prezioso sarà sempre la libertà, che non potrà mai essere comprata dall’ oro nè tantomeno scambiata per una vita di schiavitù o priva di una sola briciola di dignità. Da vagabondo senza fissa dimora, Conan arriverà addirittura un giorno a diventare re di Aquilonia, il regno più grande e più importante della sua epoca fantastica. Le opere di Robert Howard sono state spesso classificate come un grandioso e inquietante affresco di genere “Heroic Fantasy” cioè di fantastico-eroico, quasi un’ epica dei tempi moderni, che però è fuori dal tempo storico e si alimenta di miti, di leggende, di simboli che appartengono a civiltà del passato quali: i Celti, gli Egizi, gli Sciiti, i Vichinghi, i Babilonesi e altri, anche se, forse, vi fa da spartiacque spazio-temporale la fine di quella civiltà sulla quale studiosi vari e archeologhi indagano ancora, cioè Atlantide.
” Tutto è andato, tutto è finito: ponetemi sul rogo;
la festa è terminata e le lampade si spengono. ”
Era la mattina dell’ 11 giugno del 1936, un caldo giorno di imminente estate nello stato americano del Texas, quando allo scrittore Robert Howard viene comunicato che l’ amata madre è entrata in coma e che non si sarebbe più ripresa. Egli scrive questi due ultimi versi, sale in macchina, si inoltra nel deserto e si spara un colpo di pistola alla tempia. Aveva trent’ anni. La sua vita si spegne all’ improvviso, in modo tragico e in giovane età; forse, in un modo stranamente epico, forse da idealista spietato quanto i suoi personaggi fantastici. Egli muore solo e dimenticato. E’ ancora troppo presto perchè il mondo conosca e apprezzi Conan il Barbaro, la sua era fantastica al di là del tempo della storia reale e il loro creatore.
Conan il Barbaro interpretato da Arnold Schwarzenegger
Nel 1982, il regista americano John Milius gira il film ” Conan il Barbaro “, liberamente tratto dal ciclo fantastico ” Conan il Barbaro ” di Robert Erwin Howard. Della colonna sonora del film si occuperà il musicista e compositore americano di origine greca Basil Poledouris, famoso per aver realizzato le colonne sonore di molti films di successo quali CACCIA A OTTOBRE ROSSO, ROBOCOP, STARSHIP TROOPERS. Nella parte di Conan il Barbaro, il pubblico ammira un attore giovane e sconosciuto; bello, muscoloso e pieno di grinta che tanta strada farà nel campo del cinema e più tardi anche in quello della politica. Il suo nome è Arnold Schwarzenegger.
Francesca Rita Rombolà