“Tener a mente” scriveva D’Annunzio alle sue amate alla fine di ogni lettera, un gioco di parole per celare la loro intesa; ci può sembrare un modo come un’altro di corteggiare, ma non per il Poeta che collezionava avidamente ogni lettera e non per amore, ma semplicemente per una mania morbosa che poi scopriremo legata all’erotismo.
Entrando nel Museo del Vittoriale (Lago di Garda) vi sono infiniti frammenti cartacei, ma ciò che mi colpisce sono gli indumenti a sfondo sessuale ancora non comuni al pubblico contemporaneo di D’Annunzio: dai mocassini con richiami fallici, alle camicie da notte dotate di fori per le parti intime e poi ci sono gli elementi feticci come le scarpe, tantissime e uguali rigorosamente di vernice bianca, gli occhiali di ogni tipo e i capospalla bellissimi e pregiatissimi!
D’annunzio d’altronde è solo uno dei tanti che ha fatto del vestiario un mezzo di comunicazione sessuale, fin dall’antichità ci sono state figure abbigliate in modo succinto come le Menadi sacerdotesse di Bacco che vivevano in funzione del piacere fisico ,andavano in giro coperte della sola Nebris (specie di tunica monospalla di pelle di cerbiatto) o ancora le prostitute della Grecia antica che erano dotate di calzature che avevano scritte sotto la suola che permettevano di lasciare messaggi camminando sulla sabbia (presso il museo del sesso di Praga ce ne sono un paio con la scritta “seguimi”), i corpetti seicenteschi che trapelavano seni strizzatissimi o ancora i pizzi veneziani che lasciavano libera la fantasia.
Nell’era moderna stilisti audaci come Vivienne Westwood, John Galliano, John Paul Gaultier interpretano la moda strizzando l’occhio all’Eros.
Un contributo importante lo hanno dato nei secoli le Dive, donne consacrate, idoli di bellezza e sensualità assoluta a cui sarti, stilisti e artisti in genere si ispiravano. Prima tra tutte Simonetta Vespucci musa di Botticelli posò come modella per “la nascita di Venere”, “la primavera” e molti ritratti, viene poi alla mente la celeberrima Marylin Monroe bomba sexy incontrastata, la maliziosa Audrey Hepburn,ma anche le nostre conterranee come Loren, Lollobrigida o Cardinali.
Quella che però incarnò per gli stilisti l’ideale di sensualità massima fu Jane Mallory Birkin, in particolare dopo l’uscita di “je t’aime moi non plus” insieme al grande Gainsburg fu censurata, ma si guadagnò un posto d’onore nella storia della moda dando il suo nome ad una delle ”it bag” più desiderate al mondo: la Birkin Bag.
Pensando dunque ad una delle borse più Chic del mondo e alla sua storia così sessualmente intrecciata ci viene da sorridere, ma di storie come questa ce ne sono tante, e noi ve le vogliamo raccontare….
kim
Jane Birkin
John Paul Gaultier (s/s 2013)
Marylin Monroe
Audrey Hepburn
Scarpe Falliche