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L’esegesi e le sinapsi in corto

Da Francibb @francibb

Ho aperto una mail della Festa di Natura e di Spirito di Siena.
Fantastici loro ma ho letto il programma e ora i miei neuroni scoppiettano come miccette.

“Ospite d’onore il grande maestro tantrico Daniel Odier.
Secondo lo Shivaismo Kashmiro, una via spirituale molto antica, inclusiva, femminile e sferica, i sensi e il respiro sono la porta dell’estasi mistica. Ce ne parlerà l’ospite d’onore del festival, il grande maestro tantrico Daniel Odier, iniziato al lignaggio Spanda della scuola Kaula dalla Yogini eremita del Kashmir Lalita Devi. Showman illuminato, anticonformista geniale, amante del paradosso, autore di saggi e romanzi, Daniel Odier insegna in tutto il mondo e i suoi libri sul tantra sono tradotti in dieci lingue. Ha insegnato tantra e buddismo nelle università.”

Certo che riuscire a contrastare “Il sentimento nuevo”, a queste condizioni, è impossibile. Spero di cavarmela di dosso in una settimana!

Sarà perché ad un certo punto nomina le sirene? Cosa sarà, io non lo so: basta una parola sola che la evochi e la mia testa entra in loop, ” ed è bellissimo perdersi in questo incantesimo ohohohoohhhhh” . Basta un accenno e poi non va più via e la cosa mi fa sorridere, non riesco proprio a togliermela di dosso: mi si incolla e non mi molla più, non posso contrastarla…

La odio e la amo perché mi perseguita e nel contempo mi culla nel ricordo di Desi. Lei comprò “La voce del padrone” (era l’81!). Io registrai una musicassetta usando un microfono esterno appiccicato a una delle casse dello stereo. Un foglio rosa con incollata l’immaginina, una sorta di santino, di scapolare, della copertina ritagliata da un Sorrisi e Canzoni Tv recuperato da Piera. Poi comprammo insieme il precedente: “L’Era del Cinghiale Bianco” e venimmo così per sempre radiate dal giro degli amici.

Sì perché era molto meglio dire in giro che ti piaceva De Gregori (già pericoloso) e Venditti (più easy) nei primi anni ottanta ma… Battiato no! Come fa a piacere Battiato? Up patriots to arms, Engagez-Vousla, la musica contemporanea, mi butta giù.

Già… e ben per forza che poi ti ritrovi fulminato con lo shivaismo tantrico di stile idionisiaco, e ti fai affascinare dal pensiero dei Gesuiti euclidei cercando di inseguire il sacro quando dormi volando indietro in epoche passate evitando le correnti gravitazionali della costellazione del camaleonte e meditando per avere un contatto mistico con animale che ti porti dentro.

È così cominci a frequentare commercianti punici e con i furbi contrabbandieri macedoni parti verso le vie che portano all’essenza. Talvolta,  - e mi è capitato, oh se m’è capitato – son incappata in rozzi cibernetici signori degli anelli orgoglio dei manicomi; ho fatto finta di niente per un po’, poi ho cambiato genere.

Così, sono andata a vedere i Dervisches Tourners, e nel Katakali a comperarmi una cavigliera e in vacanza nei monti Iblei ho cercato “Le grand hotel Sea-Gull Magique”.

Ho cercato ovunque codici di geometria esistenziale di questo sistema solare che mi indicassero le coordinate per Tozeur con le regole assegnate a questa parte di universo al nostro sistema solare… anche se a volte, le insidie di energie lunari, specialmente al buio, mi hanno fatto vivere nell’apparente inutilità nella totale confusione sapendo che, in fondo, gli dei tirarono a sorte.

Strani giorni viviamo strani giorni. Che cosa resterà di noi? Del transito terrestre? Di tutte le impressioni che abbiamo in questa vita se non risolviamo  il nostro senso del possesso che già fu pre-alessandrino?

“E più si cresce e più mestieri nuovi
gli artisti pop, i manifesti ai muri
i Mantra e gli Hare Hare a mille lire
l’Esoterismo di René Guénon.
Una Signora vende corpi astrali
i Budda vanno sopra i comodini
deduco da una frase del Vangelo
che è meglio un imbianchino di Le Corbusier.”

Spero di cavarmela dalla testa in meno di una settimana, ma sarà dura: lo so!
Unica consolazione? Le sinapsi in corto tirano fuori dall’hardisk della mia testa immagini, sorrisi, gesti, sagome nel controluce estivo, silenzi e qualche miracoloso cenno a suoni. E voce.

shiva

Lo Śrīcakra, simbolo dell’attività cosmica della dea Tripurasundarī (“La bella dei tre mondi”), placca in rame del XX secolo. Questo yantra è adoperato nei culti del Dakṣiṇa-āmnāya (“La tradizione del Sud”) e la Dea è immaginata al centro del diagramma. L’adepto pratica un culto visionario complesso, servendosi anche di mantra dedicati, nel quale l’attività della Dea è visualizzata dal centro verso l’esterno, fino al quadrato con le sue quattro porte sul mondo.


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