Trentaquattro ostaggi e quindici rapitori sarebbero caduti sotto l’attacco dell’esercito algerino intervenuto con la forza per liberare i lavoratori stranieri impiegati nell’impianto di estrazione del petrolio a Tigantourine, poco lontano dalla frontiera con la Libia e gestito dalla compagnia britannica BP.
Dalle notizie ancora frammentarie che provengono dalla zona, gli elicotteri dell’esercito algerino avrebbero attaccato un convoglio con cui i terroristi volevano trasferire gli ostaggi in una parte più a sud. Il numero delle vittime e dei dipendenti feriti o liberati è ancora da confermare.
L’assalto è stato portato dal cielo nel tentativo di preservare l’incolumità degli ostaggi e secondo quanto riferito dalle fonti algerine, alcune unità speciali dell’esercito stanno organizzando l’assalto decisivo condotto a terra che potrebbe concludersi entro domani mattina.