Il fumo uccide non solo i fumatori, ma anche coloro che gli vivono accanto: si chiama fumo passivo. Il dato confortante che viene da Bruxelles è che l'esposizione al fumo passivo nei paesi Ue è in forte e costante diminuzione! Nel 2012 la percentuale di esposizione è stata del 28%, una cifra giudicata in forte ribasso rispetto al 46% del 2009. Secondo gli studi della Commissione europea sulla salute i dati parlano chiaro: "gli stati membri hanno fatto costanti progressi nel proteggere i loro cittadini contro il fumo passivo. La situazione varia molto da Paese a Paese, ma per un'Europa senza tabacco il cammino è ancora lungo''. In Italia, dove la legislazione antifumo è in vigore dal primo gennaio 2005, secondo l'Eurobarometro 2012 l'esposizione al fumo passivo dentro i bar negli ultimi sei mesi è stata dell'11%, nei ristoranti del 7% mentre schizza al 41%, pure se ''occasionalmente'', sul posto di lavoro. In base ai dati raccolti da Bruxelles, nel complesso tra il 2005 e il 2011 sono stati fatti 22mila controlli in tutto il paese, in base a cui sono state comminate 1.478 sanzioni (pari al 6,7%). Tra queste, 554 (2,5%) per aver fumato dove non era permesso e 924 (4,2%) per non aver applicato dovutamente il divieto di fumo (mancanza o irregolarità dei cartelli, spazi per fumatori ventilati e così via). L'Italia segnala a Bruxelles di avere poi riscontrato difficoltà nel far rispettare il divieto di fumo in luoghi specifici come prigioni, ospedali psichiatrici, ricoveri e negli spazi pubblici all'aria aperta.
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Il fumo uccide non solo i fumatori, ma anche coloro che gli vivono accanto: si chiama fumo passivo. Il dato confortante che viene da Bruxelles è che l'esposizione al fumo passivo nei paesi Ue è in forte e costante diminuzione! Nel 2012 la percentuale di esposizione è stata del 28%, una cifra giudicata in forte ribasso rispetto al 46% del 2009. Secondo gli studi della Commissione europea sulla salute i dati parlano chiaro: "gli stati membri hanno fatto costanti progressi nel proteggere i loro cittadini contro il fumo passivo. La situazione varia molto da Paese a Paese, ma per un'Europa senza tabacco il cammino è ancora lungo''. In Italia, dove la legislazione antifumo è in vigore dal primo gennaio 2005, secondo l'Eurobarometro 2012 l'esposizione al fumo passivo dentro i bar negli ultimi sei mesi è stata dell'11%, nei ristoranti del 7% mentre schizza al 41%, pure se ''occasionalmente'', sul posto di lavoro. In base ai dati raccolti da Bruxelles, nel complesso tra il 2005 e il 2011 sono stati fatti 22mila controlli in tutto il paese, in base a cui sono state comminate 1.478 sanzioni (pari al 6,7%). Tra queste, 554 (2,5%) per aver fumato dove non era permesso e 924 (4,2%) per non aver applicato dovutamente il divieto di fumo (mancanza o irregolarità dei cartelli, spazi per fumatori ventilati e così via). L'Italia segnala a Bruxelles di avere poi riscontrato difficoltà nel far rispettare il divieto di fumo in luoghi specifici come prigioni, ospedali psichiatrici, ricoveri e negli spazi pubblici all'aria aperta.
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