Si presentano rispettivamente come una borsa dal tessuto goffrato in tinta pastello con manici a contrasto ed una lunga gonna bianca con tanti taschini. Certo la moda ci ha abituati alle forme più stravaganti, ai capi destrutturati, ma qui lo studio del design va ben oltre il fattore puramente estetico. Perchè se l’abbigliamento rispecchia noi stessi e il nostro stile di vita, non può non tener conto delle nostre emozioni, delle nostre paure, del nostro stato d’animo.
Era ottobre 2005 quando si inaugurava al Moma di New York la mostra Safe:design takes on risk, una delle più lunghe e interessanti mostre degli ultimi anni, in cui venivano presentati ripari, equipaggiamenti, indumenti e tutto ciò che potesse rispondere al bisogno di protezione.
Imbattermi nel lavoro di Kathy Ludwing e Florian Krautli mi ha fatto ripensare a quella mostra e a come si sia evoluto il concetto di riparo… temere le guerre, le malattie, le epidemie è solo una parte delle paure del nuovo secolo. L’uomo infatti, pur non avendo nemici naturali ormai da millenni, teme i suoi simili e si crea dispositivi per preteggere il proprio spazio individuale.
Date un’occhiata a defensive mechanisms for the urban being!!! scoprirete come una borsa può diventare un bozzolo per ripararsi e la gonna un ironico camouflage.