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L'estinzione della specie

Da Wondermum
All'uscita di scuola, qualche giorno, fa incrociamo la mamma di una compagna di Babet con la piccola sorellina di due mesi nel marsupio: una meraviglia del cielo!
Le mie figlie iniziano a fare le fusa, guardando quel piccolo batuffolo con occhi innamorati.
Tutte la mamma.
Anch'io quando vedo un bambino appena nato vengo presa dal morso della tenerezza, penso subito che mi piacerebbe averne un altro per poterlo tenere tra le braccia, godere di quei versetti, assaporare ogni minima conquista in quegli attimi così preziosi come lo sono i primi mesi e anni di vita.
Poi ripenso alle notti insonni, alla fatica mostruosa della gravidanza, al parto con taglio cesario e, in ultimo, al senso della maternità con accanto un uomo che ci creda fino in fondo, e come d'incanto mi passa la voglia.
O per dirla con le parole di mia cugina "Sono sempre belli i bambini... degli altri!"
Sabato mattina, durante la colazione, Babet mi esce con un:
"Mamma, vorrei tanto che tu NASCA un altro bambino!"
"Amore mio, come te lo devo spiegare che non si dice <<che tu NASCA>>?!?!"
"Ah, scusa. Vorrei tanto che tu NASCI un altro bambino!"
"... Ma non è il congiuntivo che è sbagliato, è proprio il verbo! Non si nasce un bambino! Che tu partorisca, che abbia un altro bambino, ma non che tu nasca!"
"Occhei... ma lo fai un altro bambino??"
"E perchè dovrei?"
"Perchè mi piacerebbe tanto avere un'altra sorellina o anche un fratellino!"
"Non te ne bastano due??"
"No!"
"A me sì!"
"Sì dai, mamma, fanne un altro!" si aggiunge Canterina al coro delirante.
"Bimbe belle, no, per tanti motivi... per esempio, me li date voi i soldi per mantenere un altro bambino?"
"Vabbè, le cose da mangiare ci sono in casa... può mangiare le nostre!"
"Occhei Babet, non ti iscriverò mai al corso di pediatria... E i pannolini, il latte artificiale (visti i precedenti di vostra madre), i medicinali..."
"Li compriamo al supermercato!"
"Occhei, non ti iscrivo nemmeno ad Economia e Commercio... e poi dove lo metteremmo a dormire?"
"Con noi nel nostro letto!"
"Salta anche l'iscrizione ad Architettura d'interni..."
"E i vestiti usa i nostri!"
"Mmmmhhh, pensate a tutto! Peccato che li sto dando tutti alla zia perchè non c'è più spazio... Occhei, allora chi vomita e sputa per nove mesi al mio posto??"
...
"Hahaaaaaa! E chi si sveglia tutte le notti per dargli da mangiare, cambiarlo, cullarlo quando non vuole saperne di dormire??"
"Noi, lo facciamo noi!!"
"Sono in una botte de fero! Bimbe mie, anch'io adoro i bambini piccoli e se non fosse per qualche insignificante dettaglio piacerebbe anche a me avere una famiglia numerosa... ma tra le altre cose mi mancherebbe un elemento fondamentale..."
"Quale?"
"Un marito con cui fare un bambino... dicono che è necessario..."
Non mi esprimo sul senso della famiglia, della maternità e paternità, del credere in un progetto unico e portarlo avanti, nel perchè bisognerebbe volere fare dei figli, proprio per non mortificarle.
Ma Canterina è pronta a spiazzarmi un'altra volta.
"Beh, mamma, anche noi non abbiamo un uomo in casa... ma ce la caviamo lo stesso!"
Nel pomeriggio, Babet sta disegnando, seriamente impegnata nella sua attività, quando, inconsapevole delle mie debolezze coronariche, mi chiede:
"Mamma, ma perchè i bambini hanno il pisello e le bambine la patatina!"
Penso sia intenzionata a ripopolare il mondo, con o senza il mio aiuto.

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