Il giovane Luca Nicotra rilascia un’intervista allo Herald Tribune e dice che sì, in Italia le cose sono messe un po’ malino, però i giovani si dovrebbero dare da fare. Perché lui e i suoi amici hanno ”messo in piedi un’impresa che è autofinanziata dai soci”. Grazie. Avendo già i soldi, allora siamo bravi tutti. Luca Nicotra, che è stato definito il simbolo dei precari italiani, sembra non avere ben presente che senza accesso al credito, senza soldi non solo non si può “fare impresa” ma non si può nemmeno mangiare tutti i giorni. E non perchè non ho la voglia di investire nei miei sogni e nei nuovi progetti, ma semplicemente perchè se sono mettiamo 5 anni che faccio lavori precari pagati una miseria, magari devo pure pagare un affitto, dove li trovo i soldini per fare impresa con i miei amici? E non è questione di pigrizia, o di piangersi addosso, è questione di matematica.
Ma quand’è che ci diciamo la verità, e cioè che di lavoro in Italia non ce n’è, soldi non ce ne sono, e che non si muove una foglia? Perché a invocare gli esempi della Germania e degli Usa siamo bravi tutti, peccato però che ci siano delle differenze strutturali decisive!
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