Magazine Media e Comunicazione

“L’etica libera la bellezza”!

Creato il 21 aprile 2011 da Socialmediares

 

Una scena del film “I cento passi” di Marco Tullio Giordana (2000) che racconta la vita di Peppino Impastato (nel film, Luigi lo Cascio) che ha lottato contro la mafia, in Sicilia, e per questo è stato ammazzato, il 9 maggio 1978, a trent’anni.

A Cinisi (PA), il suo paese, Peppino Impastato diventa promotore prima di un’associazione che promuove cultura e musica e poi di Radio Aut, un’emittente radiofonica autofinanziata che fa controinformazione sul territorio. La sua morte avviene prima delle elezioni e dopo l’inaugurazione di una mostra fotografica che denuncia la devastazione del territorio da parte dei gruppi mafiosi, a causa di una bomba piazzata sulla linea ferroviaria Palermo-Trapani.

Nel 1992 il Tribunale di Palermo archivia il “caso Impastato”, riconosce la matrice mafiosa del delitto ma afferma l’impossibilità di procedere per condannare i colpevoli. Grazie alla pressione esercitata in primo luogo dai familiari di Peppino il caso viene successivamente riaperto e i colpevoli sono stati riconosciuti e condannati all’ergastolo a circa vent’anni dalla morte di Impastato. (http://www.peppinoimpastato.com/biografia.htm)

Nel video il giovanissimo ragazzo siciliano si chiede come si possono raggiungere le persone perché prendano coscienza del fenomeno mafioso e si mettano sulla via della lotta per difendere “la bellezza” della propria terra. Mette in discussione i metodi della lotta militante, la lotta politica, la coscienza di classe, le manifestazioni e afferma che “bisognerebbe ricordare alla gente che cos’è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla. La bellezza. È importante la bellezza, da quella scende giù tutto il resto”.

Questa riflessione sul modo in cui comunicare un messaggio, perché le persone cambino concretamente il proprio comportamento è un monito per tutti coloro che fanno appello al bene comune per sensibilizzare l’opinione pubblica.

“L’etica libera la bellezza”!

Lo spot che segue è stato realizzato per il concorso Marano Ragazzi Spot festival in occasione della XV giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie che si è svolta a Napoli il 21 marzo 2009, per iniziativa dell’Associazione “Libera”.

Torna anche qui il messaggio di Peppino Impastato, con altre parole, pronunciate da bambini che lui non ha mai conosciuto ma che trasmettono il suo messaggio: “L’etica libera la bellezza”. La bambina gioca a “Pampana” e in sottofondo viene letto l’elenco delle vittime della mafia, ma ad un certo punto si ferma, si arresta anche l’elenco dei nomi, la bambina raccoglie un proiettile e lo lancia in direzione del Golfo di Napoli. Le immagini che fino a quel momento non avevano colori lo riprendono e la piccola sorride, ad un futuro senza morti per mafia.

“Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” è un’associazione di promozione sociale nata nel 1995 e coordina oggi oltre 1500 realtà di lotta contro la mafia. Il suo impegno si rivolge alla lotta contro la corruzione, organizza campi di formazione antimafia e coinvolge attivamente la popolazione nella lotta contro “le mafie” offrendo non solo informazioni ma la possibilità di partecipare personalmente alle sue attività.

Quello che segue è lo spot per la XVI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie che viene celebrata dal 1995, anno di fondazione dell’Associazione “Libera” il 21 marzo, giorno di inizio della Primavera e simbolo di rinnovamento.

Ci si rivolge direttamente ad ognuno di noi, quei visi ci ricordano che siamo cittadini di un Paese in cui il bene comune è compromesso dalla mafia e che altri prima di noi hanno lottato e dato la vita per tutti.

Perché si parla di “mafie” e non di mafia? Perché gli obiettivi dell’associazione mafiosa, ovvero il potere e il denaro, sono comuni ad altre organizzazioni dislocate nel mondo.

“L’etica libera la bellezza”!

L’argomento viene affrontato in un piccolo testo di Augusto Cavadi (2008), che è stato tradotto in sei lingue e si intitola proprio “La mafia spiegata ai turisti”. Si tratta di un’iniziativa editoriale volta a mettere in condizione di capire meglio la realtà siciliana anche coloro che la conoscono solo superficialmente e al suo interno si trovano le domande più frequenti sul fenomeno e alcune delle risposte possibili. Anche in questo caso, l’obiettivo primario è quello di riuscire a raggiungere le persone, senza semplificare troppo i contenuti ma rendendoli accessibili ed estendendo il potere della coscienza collettiva per mezzo di iniziative personali come questa.

“L’etica libera la bellezza”!

L’autore mette in rilievo come la mafia abbia attraversato tre fasi, una prima fase “agraria” (dalla seconda metà del 1800 agli anni ’50), una seconda “urbano-imprenditoriale” (anni ’60) e una terza, “finanziaria2, (dagli anni ’70 ad oggi).

La memoria del passato è dunque fondamentale per capire e combattere contro “le mafie” e questo può avvenire solo affidando alle generazioni future la memoria di ciò che è accaduto, aiutandoli a sopportarne il peso e a vedere nel futuro la possibilità di un riscatto che possa condurli a volare leggeri con le ali della “libertà”!

Questo spot è stato realizzato per il Marano Ragazzi Spot Festival per l’VIII giornata della memoria e dell’impegno organizzata nel 2003 a Modena.

L’indifferenza non è un male che affligge solo l’Italia, anche dal resto del mondo le immagini di morte ci raggiungono e noi non facciamo nulla, e ci ammaliamo di indifferenza!

Marta Gabriel


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :