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Ormai è cosa risaputa, che in Italia quando uno solleva una questione e prende una posizione attorno a lui si creano due fazioni oppost, i pro e i contro!
Senza mezzi termini, senza necessità di argomentare, spesso e volentieri qualsiasi tipo di idea viene combattuta tra due fronti che, a livello comunicativo, non si risparmiano in nulla!!
Se uno tifa la Juventus, gli altri saranno contro la Juventus, se uno vuole abrogare l'articolo 18 dallo statuto dei lavoratori, gli altri saranno contro l'abrogazione, se uno vuole fare una legge sulle adozioni per le coppie omosessuali, gli altri saranno contro la legge.
Da anni ormai e oggi più che mai il modello di discussione si è spostato sul fronte "io Vs te", "noi Vs voi" e il merito della questione non è degno di argomentazione.
Il modello riprende al 100% quello dei talk show televisivi. Degli ospiti vengoni invitati a dibattere su un tema, vengono raccontli in due fazioni opposte e vengono sistemati nello studio televisivo uno di fronte all'altro con il conduttore che funge da arbitro e da decisore delle tempistiche e degli argomenti.
Una volta partito il tempo, si butta al centro del campo l'argomenti concordato e ci si arruffa e ci si accapiglia selvaggiamente senza MAI entrare nel merito della questione.
Il fulcro della diatriba si raggiunge quando poi ci si attacca sul personale, quando si rispolverano vecchi scheletri negli armadi, quando finiti gli argomenti inerenti il "io son d'accordo" "io no" si inizia a disquisire del più e del meno, di questioni vecchie, di storia passata, di fatti personali!!!
E questo modello è oggi riportato nella società!! Ovunque. Nei bar, nei corcoli, su internet...
Se si prova ad intavolare una discussione su Facebook o su Twitter (difficile farlo in 120 caratteri), non si arriva neanche a dirsi il perchè della questione, si parte subito in quarta sullo screditamento massivo dell'oppositore... e se questo è il solo presente, si fa massa contro di lui per avere l'utlima parola e vincere la medaglia d'oro!
Così per tutto. Due fazioni opposte se le danno di santa ragione come quando da bambini si litigava al campetto sul fallo si, fallo no.
Allora ecco che tra i vari temi trattati si trova veramente di tutto, non c'è nulla che non rientri in quest'ottica, persino tematiche delicate e che entrano nel cuore della vita e della coscienza delle persone, che ne toccano gli angoli più segreti e nascosti.
Tutti quei temi di natura etica che richiederebbero ore, giorni e mesi di approfondimenti prima e di confronto e di discussione poi, oggi li troviamo ovunque e sulla bocca di chiunque come "io pro e io contro", senza un'attenta analisi sugli impatti che questi hanno nell'animo umano. Chi coinvolge questa decisione? Cosa comporta per me e per gli altri e soprattutto per chi verrà coinvolto indirettamente? Quali saranno gli impatti che avrà sulla prossima generazione e sui prossimi 20 30 50 anni? Cosa si paga prendendo questa decisione? Quale può essere l'alternativa?
Chi sbaglia non è mai uno, quando ci si riduce così la colpa è di chi provoca e di chi accoglie e risponde.
E dispiace e fa male vedere questo stato delle cose, queste questioni ridotte al conto dei punteggi. 1-0, 1-1, 2-2... E' come quando si vince ai calci di rigore, dietro il gol non c'è l'azione corale di una squadra, non ci sono le argomentazioni, non ci sono le controrepliche sostenute da fatti e da ideali e da osservazioni della natura.
Eppure le persone preparate ci sono, le argomentazioni sono forti, valide, inconfutabili e quando la discussione si eleva a questo livello conoscere ed ascoltare è non solo arricchente a livello cognitivo, ma anche umanamente. Invece non si ascolta perchè la barriera che abbiamo elevato contro il nemico non ci fa sentire la sua voce!
E' forse tempo di abbandonare il tifo in se e per se, è tempo di studiare, di ascoltare per conoscere e non per rispondere, di riflettere e di farsi un'idea abbandonando il pregiudizio, tenendo sempre come obiettivo il più nobile e il più tenero di tutti... la vita e la difesa dei più piccoli e dei più deboli!
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