Nasi all’insù per questo fine 2013. I catanesi questo capodanno oltre che guardare i fuochi d’artificio hanno qualcos’altro da ammirare: l’ennesima eruzione di “mamma” Etna. Durante la notte di domenica 29 e lunedì 30 dicembre, il vulcano più alto d’Europa per la 21esima volta si è risvegliato per regalare l’ultimo spettacolo dell’anno. Durante la notte l’attività stromboliana del nuovo cratere di sud-est, si è progressivamente intensificata, frequenti infatti sono state le altissime fontane di lava e le forti esplosioni. Oltre la colata del fianco orientale del cono del Nuovo Cratere di Sudest, se n’è attivata una seconda, quella nordorientale. Il tutto come sempre è sotto la vigilanza e il controllo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania.
Soliti invece sono i disagi dello spazio aereo, a causa di una nube di cenere spinta dal vento verso nord-est, l’ unità di crisi dell’aeroporto di Catania all’alba ha deciso di chiudere i settori n. 1 e 2 della Sicilia Orientale. Rimangono aperti i settori n. 3 e 4, mentre lo scalo di Fontanarossa è comunque pienamente operativo. Per questa volta il vulcano ha risparmiato i paesi etnei dalla caduta di cenere, cenere che ne mesi scorsi ha invaso strade e autostrade di tutta la zona limitrofa.
Per i vulcanologi e gli amanti dell’Etna il 2013 è stato un anno importante, numerose sono state le eruzioni, la prima già agli inizi di Gennaio. Negli ultimi mesi le eruzioni si sono alternante di pochi giorni e la durata di ogni eruzione variava da qualche ora a intere settimane. Alcune di queste sono state così suggestive da spingere molti curiosi fin sopra il cratere, per ammirare la potenza della natura e per scattare foto da mandare agli amici.
Molti sono gli studiosi che in questo periodo hanno studiato l’ intensa attività vulcanica e diverse sono le previsioni che danno per il 2014: alcuni rassicurano i siciliani invitandoli a dormire sogni tranquilli, in quanto questa intensa attività allontana il rischio terremoti; altri invece mettono in allerta, prevedono un forte terremoto nei prossimi mesi, pari a quello di Messina nel 1908 che provocò più di 90.000 morti. Tra queste due fazioni vi è anche chi dichiara che fare una previsione è molto difficile, i vulcani sono imprevedibili, i terremoti lo sono ancora di più. I siciliani in tutto questo sono speranzosi, si affidano al loro vulcano e festeggiano l’anno nuovo ammirando la sua immensa bellezza.